Project: Snowblind (2005 – Crystal Dynamics – Eidos)

Avviso: Nel seguente articolo si rivelano molti momenti della trama del gioco. Leggete a vostro rischio e pericolo.

project snowblind

Nei panni di un soldato con innesti cibernetici, innestatigli per farlo sopravvivere in seguito ad un esplosione che lo aveva praticamente ucciso, bisogna fermare il progetto Snowblind, con cui un gruppo militare guidato da un tizio sconosciuto vuole conquistare il mondo.

Sembra di trovarsi di fronte ad un tema scolastico che non si sa bene quale strada voglia imboccare.
La bomba deflagra il nostro eroe. Arrivano gli innesti cibernetici. Si va avanti a sparare tra eroici compagni che lottano strenuamente per la libertà e tra nemici anonimi e malvagi fino al midollo. Non sarebbe neanche male come FPS se non avessero voluto dargli una valenza morale che si rivela buona soltanto per fare un po’ di propaganda. Ogni tanto qualche filmato mostra il protagonista dolorante che ottiene un nuovo potere. Si va avanti senza troppi scossoni, tra missioni di assalto e altre di liberazione di prigionieri. Come manuale di sceneggiatura vuole, verso la metà del gioco c’è la svolta. Si libera uno scienziato, mezzo cyborg pure lui, che ci svela il piano dei cattivi. La situazione precipita, ma non appare mai drammatica. La narrazione rimane sempre piuttosto anonima, nonostante i livelli siano legati tra loro da una trama continua. Alla fine si capisce che è la trama a non avere forza e a non osare mai di andare oltre i binari del lecito. Insomma, si arriva quasi alla fine del gioco senza momenti particolarmente elettrizzanti o degni di menzione (anche ludicamente parlando).

Però poi spunta il boss, la mente che ha organizzato il progetto Snowblind. È un cyborg anche lui. Ora, immaginate la situazione: l’esercito nemico ha in pugno il protagonista, circondato da decine di soldati con le armi puntate contro la sua testolina. La situazione è disperata ma arriva il boss che inizia a parlare degli innesti cyborg e della sofferenza che da essi gli deriva (non riesce a dormire, poverino). Avviene qualcosa di strano. Gli altri soldati svaniscono nel nulla. Miracolo. Le domande ammazza tensione fluiscono in testa anche del giocatore più becero: sono arrivato fino a qui senza aver mai visto questo personaggio e senza che venisse mai introdotto il tema dei problemi derivati dagli innesti cyborg… che senso ha infilare il tutto nel mucchio con un dialogo demenziale messo in un momento topico ma non giustificato da nulla? Dove sono finiti i soldati che avrebbero potuto uccidere l’eroe senza tante menate e che sono stati fermati proprio dalla persona più interessata ad eliminarlo? Perché gli sviluppatori di videogiochi, oltre ai coder, non assumono anche qualche sceneggiatore capace?

2 commenti su “Project: Snowblind (2005 – Crystal Dynamics – Eidos)

  1. Beh… Resident Evil non è che abbia una storia chissà quanto articolata… semplicemente i Giapponesi, nel corso degli anni, hanno sviluppato la grande capacità di saper gestire le storie raccontate nei videogiochi, cosa che molti occidentali non sanno fare.

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