Ho l’ansia di non riuscire a stare al passo. Nel week end ho finito Privates e Lost Planet, ho corso alcuni Grand Prix a F1 2010, ho scartato la confezione di Dead Rising e mi hanno riportato Mirror’s Edge, il cui disco ora riposa nel carrello della PS3. Il tutto in meno di 6 ore, visti i numerosi impegni che, volente o nolente, hanno colorato il mio week end in famiglia. La cosa buffa è che io, di lavoro, faccio tutt’altro: non dovendoci vivere, di videogiochi, dovrei approcciarmi al tempo trascorso in loro compagnia con un atteggiamento diverso. Eppure non riesco più a sedermi comodo sul divano e giocare. Sono in preda ad una frenesia dovuta a diversi fattori, non ultimi i tanti titoli lasciati a prendere polvere sulle mensole o la nevrotica tendenza a non volerli mai abbandonare una volta iniziati, sino ai ringraziamenti finali. Che spreco di tempo ed energie! Soprattutto considerato il fatto che, al passo, non potrei starci comunque, vista la penuria del mio budget mensile destinato all’intrattenimento videoludico. La realtà è che il sistema mi sta fregando e io glielo sto facendo fare indisturbato!
Troppi Demon’s Soul da vagabondare, troppi Uncharted da scoprire, troppi Call of Duty da sparare. Prendiamo Dead Rising. Un’esperienza niente male, vista l’originalità del gameplay e la miriade di cose che si possono inventare e sperimentare. Anche la trama, vi dirò, non ha nulla da invidiare al resto della produzione zombesca di casa Capcom. Ma come si fa a dedicargli il tempo che meritano le centinaia di sfaccettature di cui è pregno? Sul “comodino” mi stanno già aspettando altri dieci giochi dei quali è vergognoso che non abbia almeno provato la demo. Pensate ad Heavy Rain o Alan Wake. Avventure le cui peculiarità, per essere esperite con il massimo del godimento, devono necessariamente essere colte in prossimità della loro pubblicazione. Nel ritardare il loro completamento, il rischio non è solo quello di vederle invecchiare troppo precocemente, ma anche di cascare nella sempre più diffusa trappola dello spoiler (come accaduto a me durante l’ascolto di una puntata di Outcast Magazine, li mortacci loro…).
Da un po’ di tempo a questa parte, la strategia adottata è quella del: livello facile, niente side quest, bye bye Achievement o Trofei, tasso di replay pari a zero e filosofia del minimo sforzo, massimo risultato. La conseguenza di tutto questo è che ho smesso di divertirmi. Sono entrato in un loop da: “Visto che oggi ho iniziato Runaway 3, sabato prossimo posso cominciare DeathSpank, senza dimenticare che, se avessi tempo, c’ho ancora Super Mario Sunshine da finire!”. Vivere così non si può. Devo darci un taglio e cercare di resuscitare da questo vortice senza uscita che è il voler rimanere nella corrente dei ben informati.
Forse la cosa giusta da fare sarebbe quella di spegnere l’internet e tornare a scegliere il nuovo scatolato dal negoziante di fiducia. Lungo la strada potrei anche fermarsi dal Prevosto per sapere se la nuova Perpetua ha imparato a rammendare le coperte dell’altare, piuttosto che chiamare l’amico allevatore per farmi preparare sei uova ancora calde di cova e riempire la tanica di alluminio satinato con il latte della Lola. Rientrato a casa, sedutomi davanti al camino e salutata la moglie, intenta a setacciare il riso per la minestra, e la figlia, alle prese con il suo primo lavoro a maglia, potrei trovare la forza di accendere la console senza preoccuparmi del tempo che avrò perduto.
Grande Turrini… Il finale, spettacolo.
Se poi è realmente un problema, ti capisco, ma non andare in ansia vedendo che “non riesci” e “non arrivi” a giocare a tutto. Io passo lunghi periodi di giochi “non così importanti” prima di mettere le mani sul “gioco importante” (nel senso che importa a me, che mi prende e quindi finisco prima o poi, giocandoci più o meno continuamente), non mi strappo i capelli per il tempo che scivola via e per tutti i quei giochi che magari su XBOX360 (che non ho, non ho neanche il tv hd e in parte rimando anche per questo motivo) vorrei giocare. Prima o poi, se mi gira. Poi tra l’altro come dici non lavori che so, nella stampa specializzata, giochi per te, mi fa piacere che citi cose come Mario Sunshine che sono scelte molto personali, quindi… goditela e cerca per forza di cose di “dimenticare” gli altri titoli e concentrati su uno soltanto.. ma questo lo saprai già. 🙂
Bell’articolo, mi piacciono queste confidenze pubbliche. 😀
Ti capisco.
Ti capisco moltissimo.
Sono, anzi meglio dire Ero, un videogiocatore hardcore, di quelli con una collezione di VG (only PC) che superava i 100 titoli, la maggior parte finiti, quasi tutti almeno assaporati. Stavo al passo con le uscite, ero ben informato, seguivo forum, siti e riviste; non disprezzavo alcun genere: in scala decrescente prediligevo GDR, Strategici e FPS, non disdegnando qualche avventura grafica ben realizzata.
Insomma, divoravo tutto quello che di apprezzabile venisse pubblicato per PC. Questo ai tempi dell’università…
Poi l’università è finita, dopo poco mi sono sposato e contemporaneamente ho cominciato a lavorare e dopo poco è arrivato il primo figlio… la quantità di ore dedicate al gaming da 4 ore circa di media giornaliera sono passate a 4 settimanali… ho dovuto compiere una scelta: ho fare come hai scritto nel tuo articolo o specializzarmi. Personalmente non sopporto il metodo di gioco mordi e fuggi, tanto per finire un gioco, il gioco voglio gustarmelo, assaporarlo e scoprire ogni sfaccettatura, quindi mi sono messo a “dieta videoludica”: da onnivoro sono diventato vegetariano, solo GDR o poco più, pochi titoli, ben selezionati, basta (o quasi) acquisti compulsivi guidati dall’hype del giocone del momento, ho cominciato ad aspettare che il prezzo dei giochi scendesse, invece che acquistarli al dayone…
Poi è arrivata la seconda figlia (pochi mesi fa) e ora le 4 ore settimanali sono passate a 4 mensili, se va grassa… più o meno una volta al mese mi vengono dubbi fortissimi: è ora di crescere, di smettere di giocare, ho 31, due figli e un lavoro impegnativo, non c’è più spazio per i VG? il dubbio è: dormo o videogioco e la risposta è sempre la stessa: dormo.
Chiedo scusa per il post chilometrico, ma l’articolo giunge in piena crisi mistica: sto vendendo titoli per liberare spazio e per raggranellare qualcosa per far pesare meno l’imminente acquisto di Fallout New Vegas CE, ben sapendo che potrò dedicargli pochissimo tempo ma non avendo nemmeno il coraggio di dire BASTA con i VG.
Roberto (posso chiamarti così?) so come ti senti, con il “peso” dei giochi da cominciare/continuare/finire che ti schiaccia e ti togli persino il gusto di giocare, quelle poche ore che ci riesci. Io ho alleggerito questo peso con la suddetta dieta videoludica, non è stato facile e continua a non essere facile, con titoli allettanti davanti ai quali devi chiudere gli occhi e far finta che non esistano, perchè tanto sai che se li acquisti, poi non riuscirai a giocarli/finirli (e piuttosto che giocarli in fretta e male, io preferisco non giocarci proprio).
Spero che il mio post fiume ti possa essere utile, in ogni caso, se hai voglia di approfondire il discoro la mia mail sono sicuro che riesci a reperirla (in caso contrario, non mi faccio grossi problemi a pubblicarla qui)
È semplice: diventa più selettivo ^^
Ammetto che per me è particolarmente facile essendo totalmente immune allo hype, vedo sempre i giochi a scaffale come una sorpresa e i teaser trailer al massimo mi innervosiscono per la loro bassezza; ma hai solo da guadagnarci.
Personalmente ho tali e tanti criteri di scarto che quello che resta dopo è in volumi sempre tutto sommato accettabili: odio farmare in un JRPG e così ne scarto il 90%, sono scarso con gli strategici in tempo reale e i simulatori di guida e quindi, sapendo bene che non potrei davvero sviscerarli, lascio stare; i titoli in prima persona ti rendono una specie di falco miope con l’agilità di un tricheco e a me sta sul cazzo, ecc. ecc.
Con la varietà offerta dal medium, perché non essere selettivi di brutto? Tanto ce n’è comunque per tutti.
Lamb-O per curiosità che c’è rimasto da giocare tolta tutta quella roba 😀 😛 ?
Nevade wrote:
Q.b. =)
Turry, servirebbe una roba tipo Anonima Videogiocatori. Io mi faccio schifo da solo su questo fatto dei giochi non giocati. Ne avrò due bazzillioni in ogni angolo di casa.
Eh… e poi le persone si lamentano perché i giochi contemporanei durano 4-6 ore; ma per fortuna, dico io! Finalmente anche un videogiocatore può avere una famiglia 😀
Coolcat wrote:
Infatti; 4-6 ore magari sono poche, ma le 60 di un gioco con “buona longevità” sono quasi sempre TROPPE.
@ Fertal:
Se a 31 anni hai un lavoro solido e due figli, poter giocare poco è veramente il male minore. Son felice per te
Ammetto di essere rimasto felicemente colpito dalla vostra reazione empatica. Evidentemente è un male comune tra noi “fedeli nonostante la prole”.
@Fertal
Bellissimo intervento. Condivido il tuo quotidiano, quindi capisco il tuo sentimento. Trovo però necessario che noi si riesca a ritagliarci del tempo per giocare. Io, ad esempio, negli ultimi giorni sto cercando di sfruttare il tempo morto del dopo cena, quello in cui mia moglie rassetta la casa. Son 40 minuti… Però meglio di nulla.
@Mario e Lamb-O
In effetti, la questione della selettività è al cento dei miei pensieri. Però trovo difficoltoso arrendermi all’idea di “non provare almeno la demo”.
Roberto “il Cinese” Turrini wrote:
io al momento l’unico ritaglio che ho son quell’oretta in cui ho messo a letto il grande e la piccola sta ancora dormendo, prima dell’ultima poppata notturna: dalle 21:30 alle 22:30 circa… e non sempre riesco a giocare…
Mario Morandi wrote:
Hai ragione, è il minore dei mali, assolutamente e non mi sto lamentando di questo, dico solo che il mio hobby preferito mi manca molto, chiamiamola crisi d’astinenza 😉
I longplay: un utile strumento.
Quando uscì MGS4 ero lì lì per sborsare le 400 carte circa per la console più il gioco, poi trovai su youtube il longplay e dopo essermelo sciroppato tutto m’è passata la voglia (e la PS3 l’ho recuperata molto dopo, usata a 150 euro).
Certo non è come giocarselo davvero un titolo e non va bene con tutti i titoli (MGS4 però si prestava molto, chissà perché…). Però ti vedi comunque il gioco e quindi bene o male puoi parlarne nei forum che contano.
Fertal, grazie a una bimba di 6 mesi, condivido la tua situazione e le tue idee nonchè il poco tempo per giocare, al punto che oramai comprare un videogioco mi sembrano soldi buttati.
Roberto, devi essere tu a scegliere come spendere i tuoi soldi, non il mercato.
Insomma quello che abbiamo imparato oggi è:
Se vuoi videogiocare come si deve non fare figli 😀
Me lo segno!
Fleym wrote:
Ecco, a questo ragionamento invece non ci sono mai arrivato: per me non sono soldi buttati, soldi buttati sono più di 50€ in una borsa (ogni riferimento a fatti e personi realmente esistinti è puramente casuale). E’ questione di punti di vista, e di hobby: non spenderei mai una fortuna per mettere cerchi in lega, neon o stereo da 10.000W alla mia auto, ma spenderei 2000€ per un buon PC da gaming e un paio di ottimi titoli che valgano il mio tempo.
Nevade wrote:
In realtà il problema più grande non sono i figli, ma il lavoro: tra andare e tornare sto fuori casa 11 ore circa, qualcuna la devo dedicare al sonno per forza, qualcuna alla famiglia, quel che avanza, qualche briciola, al gaming.
😉
No beh… e allora quelli che giocano a Warhammer et similia e si mettono pure a dipingere per ore le miniature possono sterilizzarsi direttamente. 😀
Vabbe’, goliardie a parte, esiste anche la tecnica notturna, se non si è troppo cotti: quando tutti dormono in casa, l’oretta di gioco ci sta. Io ho sempre notato che stanca molto meno di internet (e quasi pure della tv/film..) al risveglio.
Unica cosa, si gioca continuativamente perché si ha lo stimolo di andare avanti a qualcosa, per le “prove” c’è sempre tempo.
Sono concorde col lamb-O che il vero problema è la selezione ma anche il dover fare dei sacrifici.
Spesso mi si taccia di essere un videogiocatore seriale, quando invece spendo meno di dieci ore la settimana sui VG, solo che queste dieci ore sono quasi tutto il tempo che posso dedicare ad attività solitarie tolta la socialità, il lavoro (praticamente 2), la sopravvivenza della specie, le faccende domestiche e tutti gli altri scazzi.
E’ logico che i primi anni di vita di un figlio sono critici ma spesso scopro che mi dice di non aver tempo spesso ne ha per la partita, il film in prima serata, le serie tv, per non parlare dei rapporti di coppia e tutta una pletora di altre cose che vengono PRIMA dei videogiochi. Però si dichiarano appassionati.
Nel mio caso non vedo problemi a metterci uno o due anni a finire un VG lungo o ad arrivare all’endgame di un MMOG in due o tre anni.
Così come molti miei amici non hanno mai obiettato a doverne aspettare sei per vedere il tristissimo finale di Lost o a seguire un intero campionato di calcio con tutti gli approfondimenti e coppe del caso. Tutto sommato io forse spreco anche meno tempo.
Se poi uno vuole la soddisfazione istantanea o un passatempo da pochi minuti c’è l’iphone o kongregate. Io vorrei che i videogiochi in quanto mezzo di comunicazione ed espressivo non si asservissero alle esigenze dei superficiali.
Altrimenti la sera spengo il cervello e guardo il grande fratello (e so pure poeta).
Per rapporti di coppia intendo i problemi legati al, in particolare per quanto concerne il negare (ed il vedersi negati) spazi di autonomia e di libertà individuale.
Pings/Trackbacks Planet Avventura
E’ logico che i primi anni di vita di un figlio sono critici ma spesso scopro che mi dice di non aver tempo spesso ne ha per la partita, il film in prima serata, le serie tv, per non parlare dei rapporti di coppia e tutta una pletora di altre cose che vengono PRIMA dei videogiochi. Però si dichiarano appassionati.
Sante parole.
Sante.
Ho l’impressione che nei confronti dei videogiochi la nostra generazione covi un latente senso di colpa riguardo alle ore che ci spende dietro.
Anche nel suo intervento, che condivido in pieno, Matteo dice alla fine “Forse spreco anche meno tempo”.
Insomma: giocare può essere una passione, una compulsione, un hobby, ma non un nutrimento per l’anima come altre cose, intellettuali o meno – naturalmente non intendo dire che qualcuno di voi abbia voluto dire questo, ma solo che ho sempre questa impressione, anche quando a parlare sono appassionati “certificati” 🙂
Se invece di riprodurvi faceste bunga bunga con decine di donne seminude che se ne vanno via dopo la festa, non avreste di questi problemi, ecco 😀
Karat, che due coglioni.
io quoto il bunga bunga 🙂
Coolcat wrote:
Evidentemente patiamo un po’ di complesso d’inferiorità. Te ne stupisci?
Chi guarda 6 stagioni di Naufraghi Fanno Stronzate o il telegiornale della sera (IMMENSAMENTE più dannoso, degradante, lesivo, orribile dei tanto vituperati realitisciò, per inciso) non pensa di stare perdendo tempo, giusto?
Mi è capitato di fiinre in questo vortice distruttivo. Ne uscivo solitamente durante le sessioni di esami dove il poco tempo a disposizione veniva sapientemente centellinato per mantenere un buon equilibrio tra dovere e divertimento.
Paradossalmente è proprio quando la sessione d’esami era alle spalle, avevo finito le giornate di celebrazioni, festeggiamenti, aperitivi che potevo dedicarmi teoricamente con tempo e calma…ed invece diventavo bulimico 😀
Se riesco ad archiviare la laurea cercherò la velocità di crociera ottimale che mi consenta di divertirmi il più possibile ed assaporarmi i giochi 😀
@ lamb-O
No, infatti; non solo non pensa di star perdendo tempo, ma non si accorge neppure dell’aspetto più grave: che si sta facendo del male. Ossignore, finiremo come in Fahrenheit 451!
Io credo di aver raggiunto un buon equilibrio. E’ vero, compro più giochi di quelli che poi effettivamente gioco, e ho ripreso a provare qualche demo, ma alla fine cerco di non disperdermi in mille rivoli e di finire ciò che comincio (se mi piace). Le demo poi mi aiutano più a capire cosa NON comprare piuttosto che il viceversa 😛 (tipo God of War 3, che mi ha annoiato, o Vanquish, che penso di non poter sostenere per più di mezz’ora), ed è tutto tempo guadagnato.
Il problema è che ho ancora (relativamente) un sacco di tempo libero, non so dire cosa succederà quando avrò ancora più cose da fare 😛
Coolcat wrote:
Mah, i dati d’ascolto dei tiggì mi rendono moderatamente ottimista =)
StM wrote:
Esempio pratico: ieri sera ho provato la demo di Lara Croft: Guardian of the light, Bionic Commando Rearmed, Dead Space Ignition e Topatoi. I primi tre li vorrei giocare. Non so. E’ come se in questo momento non riuscissi ad essere selettivo. Non avessi filtri. Oggi esce kla recensione di Medal of Honor e mi sale la scimmia pure per quello.
Sul discorso “altro intrattenimento” accennato dall’Anelli, invece, sono decisamente avanti. La televisione non la guardo da quasi 7 anni, mentre film in dvd/bluray hanno il loro giorno dedicato. Libri ne divoro parecchi, ma solo in metropolitana nel tragitto casa/post[i] di lavoro. Insomma. Quasi tutto il tempo libero lo dedico ai viggì. Non ho nemmeno questa, come scusa… 🙁
Beh vedetela come preferite.
Io ho una decina di giochi per PC da giocare, un’altra ventina per PS2 e altrettanti per PSX (via emulatore).
E ieri sera ho comprato su Steam Bioshock a 5 euro e Frontlines: fuel of war a 1,49 euro.
Gioco quando ne ho voglia, altrimenti sto su internet a cazzeggiare e vedere cosa altro mi può interessare (o a leggere post intimisti come questo 8D).
Ogni tanto mi dico “perché?” E la mia risposta è: me lo posso permettere. E’ un piccolo lusso che mi voglio e che mi posso permettere e quindi non mi sento in colpa. MI posso permettere di comprare qualche gioco a 10 euro ogni tanto e giocarci fra qualche mese. Stessa cosa coi libri e i fumetti: kg di carta da leggere.
E nessuno si lamenta, stanno zitti zitti lì aspettando il proprio turno.
E se una sera mi gira, installo Syndicate Wars su dosbox e lo faccio passare avanti a tutti.
E se mi gira, compro su Amazon la quadrilogia completa di Nightwatch e me la leggo quando mi va.
Rilassatevi gente, già la vita è complicata 😉 Godetevi questi piccoli lussi anche voi senza sensi di colpa.
I sensi di colpa non vengono da voi stessi, ma da fuori, dalla società, dalla famiglia, *quindi* sono da ignorare. Date la giusta priorità alle cose (quindi prima si sfama i pargoli e poi si tritura alieni) ma non accettate ingerenze da chi sta fuori di voi stessi.
p.s.
MI è piaciuta la battuta “se vuoi giocare, non riprodurti” LOL! E’ verissimo.
uebmaestro
Penso di aver capito che nel contesto possa essere uno dei piu’ giovani qua nel mezzo, sicuramente senza problemi di tempo legato ai figli, almeno non ancora. Tuttavia nell’ultimo anno anche il mio caso ha conosciuto diversi cambiamenti per cui vi e’ stato un crollo drastico della media dedicata ai videogiochi, fino a ridurmi alla situazione di un mese fa per cui dedicare tempo ad un paio di titoli e’ significato una totale vita asociale per una decina di giorni. Ed oggi posso dire che andava gia’ bene, tre settimane fa, perche’ ora che ho avuto uno dei cosidetti “imprevisti” da qui a gennaio e’ quasi sicuro che di tempo non ne avro’ per nulla. Insomma, per quel che mi riguarda arrivederci direttamente alla prossima primavera.
Siete stati abituati ad avere troppo e non sapete scegliere e vi fate trascinare troppo dell’hype.
SonoScortese wrote:
In realtà, per quanto mi riguarda, fino ai 25 anni non avevo molti soldi da spendere nei videogiochi e ho sempre dovuto operare delle scelte… Il problema è nato successivamente.