Questioni scatologiche e altri deliri

Duke Nukem

La Fontana di Trevi rosso sangue. Ci piace. Facciamoci un gioco.Colora di rosso Solid Snake. Tiragli in faccia della vernice e fai in modo che si prenda meno sul serio. Non devi rovinarlo, devi solo cambiarlo. Disegna dei baffi su Master Chief e chiudi Mario in una scatola, senza funghi e monete, insieme alla merda di Manzoni.

Il pixel è morto, eppure conoscerlo e violarlo è l’unica libertà che ci è rimasta. Avete mai visto Mario triste? Veramente triste? Con una vita da vivere che vada oltre il dover accudire quella cretina di Peach? È un idraulico ma non saprebbe riparare nessun tubo. Eppure riesce a strisciarci dentro, come i boa. Se fate un giro per il castello di Peach non ci troverete nessun bagno. Un essere umano non potrebbe mai vivere dentro quel mondo, perché scoppierebbe, oppure dovrebbe imparare a fare della cacca rosa e inodore, per non rovinare l’ambiente. Una tazza del cesso nel castello di Peach sarebbe rivoluzionaria. Piano piano ci si abitua ai colori e alla magia della favola, ma come si potrebbe vivere senza cagare? i funghi da mangiare ci sono, basta ignorare il fatto che parlano e non dovrebbe essere difficile cuocerli senza provare rimorsi. L’acqua c’è. I letti ci sono. Nel mondo di Super Mario si mangia, si beve e si dorme ma non si caga mai.

E Solid Snake? Come si fa a fare gli esistenzialisti senza andare mai al bagno? Sartre lo sapeva bene, glielo aveva detto Freud. Ma chi lo dice a Kojima che non si può riflettere sull’esistenza senza aver prima accettato di dover cagare per sopravvivere? Altrimenti si scoppia.

Noi amiamo il Duca, che infatti è sparito Forever, perché sapeva usare i bagni e perchè ucciso un boss ne usava il cadavere per esprimere la sua grandezza. Duke aveva dei bisogni fisiologici e li espletava, nel modo più diretto possibile. Era lui il vero filosofo che sapeva bene di trovarsi in un mondo fasullo e non riusciva a prendersi sul serio neanche nei momenti più gravi. In un mondo dove gli unici limiti sono di natura tecnica, perché non usare un cadavere alieno come tazza del cesso? Sublime.

23 commenti su “Questioni scatologiche e altri deliri

  1. Ripensandoci:
    Solid Snake ha un nome che è tutto un programma: serpente solido..ci avete mai pensato che un pò tutti noi abbiamo un solid snake dentro noi? Più semplicemente: e se Kojima avesse voluto comunicarci qualcosa, nel chiamarlo in quel modo, inserendolo in un mondo piuttosto verosimile dove però non si può cacare?

  2. Kojima non chiede di meglio che sempre nuove esegesi utili a incrementare la significatività del brand MGS (!!!). Quindi perché no?

    Il Duca usava i bagni talmente bene che poteva ripristinare l’energia bevendo l’acqua dei pisciatoi. Che uomo!

  3. Il Duca usava i bagni talmente bene che poteva ripristinare l’energia bevendo l’acqua dei pisciatoi. Che uomo!

    Non so se la bevesse, credo che fosse l’atto orinatorio a dargli sollievo e quindi a restituirgli energia ^^

    (ah, no, però dopo averli distrutti usciva l’acqua… qualche annetto che non lo gioco, eh :D)

  4. Infatti!
    Prima si doveva sfasciarli con un calcio, poi si abbeverava. La pisciata non dava alcun beneficio ludico.

  5. Comunque da parte mia c’era anche del sarcasmo; il personaggio del Duca IMANHO è perfino più sopravvalutato di quello di Lara Croft…

  6. Notavo la presenza ormai costante di bagni e latrine in ambito FPS e survival horror. Ormai sono la norma; da Fear a Bioshock, da Condemned a tutti i Silent Hill et derivantibus (senza considerare le avventure grafiche, dove il cesso è stato sdoganato da tempi immemori). Ma se nei titoli citati viene spesso visto come ambiente malsano, sporco e tetro (magari basato sulla pudicizia e quindi intimità che cela segreti o misteri), nel caso del Duca era normalità ritrovarsi a pisciare tra una sparatoria e l’altra. Bagno inteso come bagno, non come ambiente narrativo. Prey ha mostrato un approccio più easy (la toilette del baretto) nonostante il protagonista non espletasse proprio nulla. Forse non aveva il pisello, forse era un alieno pure lui, boh?!.. Fuori dai canoni Postal 2 che faceva della minzione una irriverente honoris causa portata all’eccesso. Però manca l’ultimo tabù rappresentato dalla defecazione, forse in parte infranto dai Sims che pixellosamente si adagiano sul trono di ceramica per fare le loro cosine. Del resto quando mai i protagonisti di un libro si prendono due paragrafi per andare a fare la cacca? E i solid snake del cinema? L’argomento è divertente, sviluppiamolo nel forum.

  7. Beh per quanto riguarda la defecazione, segnalerei i mitici suoni realistici realizzati dai pazienti di Theme Hospital, che si sforzavano pure!

  8. Qualcuno ricorda se nel vecchissimo “Robinson’s requiem” (che cito perche cercava di essere ultrarealistico nella gestione di cibo, acqua, malattie etc) fosse considerata pure la defecatio?

  9. Ora che ci penso ricordo anche quello sparatutto basato sul Build (il motore di DN3D) in cui il protagonista ruttava e faceva le puzzette. Non ricordo il nome al momento.

  10. @Leviathan, mi pare di no, e nemmeno nel seguito, Deus.

    Ma Toilet Kids per PC Engine? 😀 (spara e fuggi a scorrimento verticale)

  11. @ Joe: penso che ti stia riferendo a Redneck Rampage, noto tra l’altro per la possibilità di reintegrare l’energia con l’alcol rischiando altresì di far salire troppo l’etilometro.

  12. Curioso come nel mondo persone diverse arrivino alle medesime conclusioni nello stesso periodo (certo che se si tratta di escrementi digitali la cosa diviene ancor più bizzarra ^^”). Di recente è uscita la storia di mettere un post nel blog della catena blogger che avesse un riferimento alla causa ambientalista. Nel mio piccolo (con l’altrettanto piccolo slogghino) ho pensato a Pac man e al fatto che nonostante la quantità di materiale che mandasse giù, non espellesse niente. Partendo da questo, in breve: il labirinto come il mondo, il fagocitare pillole come il consumismo con in aggiunta il rilasciare residui e di conseguenza essere obbligati prima o poi (in quanto labirinto \ mondo chiuso) ad averci a che fare; in pratica essere costretti ad ingurgitarli, a mangiare i propri rifiuti. Una metafora che poi è rimasta solo un’idea, una delle tante piccole cose irrealizzate. Niente volevo solo riportare sta cosa.

    Complimenti per il sito, vi seguo da quando ho visto la chiusura su TGM avendo partecipato ad un qualcosa di simile dai cuGGini di GMC. Saluti e stima: continuate così, ciao.

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