Il peso di un idraulico

Nintendo è furba. Quale console migliore per far uscire il primo platform 2D di mario dopo 10 anni? Proprio il DS, quella console foriera di innovazione ma lanciata con un remake, sempre di Mario, guarda un po’. Dopotutto… chi ha bisogno di innovazione se c’è di mezzo Mario? E’ la serie più amata… basta che un gioco abbia scritto Mario nel titolo e almeno un centinaio di copie lo vende.

Ma i platform no. I platform di Mario sono tabù. Il peso di un nuovo Mario bidimensionale è diventato enorme, dopo quel 1995. E con gli anni, con la nostalgia sempre più asfissiante, il peso si è fatto incommensurabile. Avete idea di cosa chiederebbe la gente ad un Mario World 3? Gli sviluppatori verrebbero linciati qualunque cosa facessero, senza appello.

Mario Bros


Ed è così che Nintendo prende una decisione: dare una spallata al peso storico di Mario. Non con un Mario nuovo, ma con un Super Mario Bros. nuovo. Semplice. “Ripartiamo dalla base ed evitiamo confronti diretti”, pare dirci Nintendo. Migliaia e migliaia di nostalgici festeggiano, le donne acclamano il ritorno alla semplicità, i patiti dell’innovazione gongolano vedendo i “nuovi” mostri, le “nuove” mosse e i personaggi elefantiaci. Il target è centrato. 100 punti.

Ma… io? Io che ho iniziato a giocare a 16 bit? Io che non sono un nostalgico, non dell’epoca 8 bit o della preistoria videoludica? Io che non fremo di fronte ad una manciata di pixel? Io, che sono stato viziato dalla magificenza di Yoshi, non mi accontento.

Mario Bros 2


È troppo poco.
Mario non è riciclo di mostri o di idee. Mario non è multiplayer. Mario non è cacofonia grafica.
Mario è genio e innovazione, è gameplay solido e longevo, è coerenza e poesia grafica.

Ma Nintendo sa che avrei scritto queste parole. Qualunque cosa avrebbe fatto, qualunque, il peso di Mario avrebbe fatto il suo effetto.

Onimusha 3: Demon Siege

Prodotto e sviluppato da Capcom | Piattaforme Playstation 2, PC | Rilasciato nel 2004 (PS2)

Onimusha 3 è come i film Hollywoodiani dal grosso budget: pomposo, banale, trascurabile ma assolutamente eccellente negli elementi che tanto piacciono ai videogiocatori. Se cominciassimo a porgli domande lo vedremmo arrossire e disgregarsi. Negandogli ogni pretesa gli rendiamo merito per i suoi valori produttivi e per la sua sublime inutilità. Scorre via e muore senza lasciare traccia. Solo dopo averlo finito e dimenticato ci si rende conto che non ce n’era nessun bisogno… Ma ormai è tardi e l’assenzo è già stato dato e, come per i fuochi artificiali, il colore e il rumore hanno lasciato il posto al fumo… e la notte riprende le sue tonalità non curandosi più di quel solletico e del suo frastuono.