Final Fantasy Crystal Chronicles: Ring of Fates l’ho giocato mille volte.
Aveva sempre nomi differenti, personaggi differenti e una trama leggermente differente, ma era sempre lo stesso gioco.
Me ne sono reso conto sin dall’avvio del gioco. Alla prima spadata contro il primo nemico l’impressione è diventata certezza e i contorni della ripetizione sono diventati netti.
La foschia è stata spazzata via dal vento e dalla pioggia.
Ring of Fates è lo stesso gioco che ho giocato mille altre volte.
I mostri che lo popolano non sono che maschere di creature stanche.
Respirano soltanto per essere massacrate.
Naufrago in acque che ben conosco, per l’ennesima volta.
Le spade fanno più danni dei bastoni e sicuramente sparerò palle di fuoco e fulmini.
Non presto molta attenzione ai personaggi e alla storia, insopportabilmente prevedibile.
Colpisco con la spada, salto, gestisco il party, uccido mostri, elimino boss, leggo le parole pronunciate dai personaggi, combatto il male, mi convinco di stare dalla parte del bene e così via.
L’ho già fatto innumerevoli volte.
Lo sto facendo ora.
Lo rifarò ancora.
Anche questo mondo si esaurirà, come gli altri.
Esattamente ciò che penso io di questo gioco che acquistai giusto perchè mi sarebbe costato 13 euro.
Non un brutto prodotto, ma la fiera dello stereotipo e del clichè, non com’era Tales Of Symphonia che comunque procedendo sapeva quantomeno dirigere la banalità della trama verso evoluzioni quantomeno interessanti, FFCCROF resta banale dall’inizio alla fine.
E’ inutile che mi si venga a dire che la modalità principale è quella cooperativa,se così è potevano evitare di inserire quella in singolo, se il risultato doveva essere questo.
Tra l’altro mi sono pure sentito dire dal solito bimbominkia che questo è un titolo innovativo, longevo e appasionante.
Sentite queste parole ho pregato il dio degli action rpg(rappresentato dalla mia copia di Terranigma)perchè potesse fulminare all’istante tale miscredente del cazzo.
..ogni resistenza è futile…
Preso sullo stesso sito anche io, e devo dire che il prezzo offerto fa solo bene a un prodotto come questo.
Di certo NON un must have, ma una variante piacevole che cerca di incentivare il multiplayer (SENZA però sfruttare la Nintendo Wi-Fi) anche in una categoria, quella degli RPG, che soffrono di cliché e luoghi comuni forse più di altri generi.
Peccato che anche in questo caso le cose in single player vengano minate non solo dal solito canovaccio beneVSmale/uniti e con l’amicizia si può fare tutto/potere=sacrificio ecc, ma anche dall’età dei protagonisti che più volte mi ha fatto cadere le balle. Perché il DS deve per forza di cose avere titoli rivolti ad un pubblico infantile?
Tecnicamente è di ottima fattura, ma sti bimbetti pacioccosi a me personalmente hanno un po’ rotto.
Sto giocando FFTactics A2 e anche lì, il protagonista è un cachio di bambino che va alle elementari.
Ma la trama del primo FFtactics O FFIV (per fortuna arriva anche lui tra poco…) se la sono dimenticata?