Dwingvatt ed i cattivi da VG

I cattivi dei VG hanno pressoché sempre svolto funzionalmente il loro ruolo: antagonisti, spesso dalle motivazioni così schematiche da essere inoppugnabili (ma come non ricordare lo psicotico Sephirot, cattivo per equivoco?).

E’ con grande sorpresa che, in un cumulo di mediocrità come Ninety-Nine Nights, mi sono imbattuto in uno dei migliori cattivi di sempre: il goblin Dwingvatt.

Qui i Goblin non sono umanoidi aggressivi e ferali ma un popolo con una cultura ben definita e una filosofia propria, custode di arti di combattimento raffinate e che ama vivere a contatto con la natura. Una cultura degna di esistere che non vuole soccombere sotto la visione antropocentica degli umani, che non solo hanno soggiogato le altre razze inferiori ma che continuano ad abusare della terra stessa, come se tutto gli fosse dovuto.

Nonostante ciò, Dwingvatt combatte solo per vendicare la morte del fratello ucciso da Inphyy, il simbolo di un’umanità intollerante, che ha deciso da tempo che è più comodo schiacciare gli esseri inferiori che negoziare con loro.

Quando Dwingvatt raggiunge il suo scopo lancia un grido di vittoria che, gradualmente, diventa più simile ad un urlo di disperazione. Che farà ora che la sua unica ragione di vita è venuta meno? Così si conclude la piccola parentesi sul personaggio, che aggiunge una profondità tutta nuova a quello che sarebbe stato un antagonista bidimensionale come tanti altri.

La relatività del bene e del male è un tema ricorrente nei videogiochi post-Neoimperialismo Americano, eppure difficilmente si è riusciti a porre il dilemma in maniera così simbolicamente efficace e sintetica (in poco meno di un’ora le vicende di Dwingvatt sono esaurite, passando per alcuni dei migliori livelli del gioco).

In N3 Dwingvatt è poco più di un personaggio bonus, eppure è l’unico che convince fino in fondo, rispetto ai tre soporiferi e poco caratterizzati personaggi principali.

Forse perché, alla fine, è l’unico ad apparire veramente umano?

Se avete altri esempi di ottimi cattivi, dite pure la vostra!

10 commenti su “Dwingvatt ed i cattivi da VG

  1. Cattivi degni di nota?

    1) Kain (anche se non sempre è “il cattivo” nella serie, ma nei giochi dedicati a Raziel della serie Legacy of Kain si comporta da vero bastardo ma non per il puro gusto di esserlo, bensì dimostra carisma e una caratterizzazione superba, soprattutto se giocate TUTTI gli episodi).

    2) Sephiroth (incazzato col mondo che l’ha privato di tutto, trasformandolo in una specie di esperimento ambulante per fini bellici, l’antagonista di FFVII è un cattivo che ha ragione di esserlo, e che si eleva da solo a livello di divinità.)

    Poi citerei anche un bad guy “preso in prestito” da un altro medium: Dart Vader (in The Force Unleashed per esempio). Lui È IL CATTIVO PER ECCELLENZA a mio avviso. trasformato in quello che è per amore, per necessità di comprendere “la verità”, per perseguire un bene superiore, quello dell’ordine della galassia, a qualunque costo.
    Un mito moderno.

  2. Il gusto della sfida è spesso proporzionale alla riuscita dell’antagonista o della propria nemesi. In tempi recenti cito GLaDOS come villain che si espone relativamente poco ma, quando lo fa, mostra lucidità informatica/sintetica progressivamente frammentata/prolissa in debolezza umana. Senza la sua IA meretrice, Portal non sarebbe mai stato la stessa cosa. Anche il Dracula di Dracula 3 rappresenta un bel confronto che guadagna dell’atmosfera raccolta fino al memorabile incontro senza troppo perdere in tempistiche morte.

  3. il computer di I have no mouth and I must scream (nonostante tutti i difetti e le collisioni malsane del gioco) non mi dispiaceva ed aveva un certo spessore narrativo.
    I vari cattivi di The Last Express sia i serbi che l’altro, sono ben sfruttati e sviluppati in modo convincente nel contesto storico.
    Non mi è dispiaciuto neppure il Dio di Aquaria, un essere onnipotente e imprigionato il cui unico desiderio è ricreare quello che ha perso.
    Sidney di vagrant story è una creatura magnifica (molto meglio dei nemici di tutti i FF dal VIII al XII). Rosencranz invece è piuttosto debole come psicologia del personaggio e non si discosta troppo dal cattivo X ossessionato dal potere
    Assolutamente memorabili anche la Miang, Ramsus, Krelian e ID in Xenogears

  4. Quando penso alla figura di un cattivo che mi ha sempre affascinato penso a Kefka di FF6. Non penso ci sia mai stato personaggio migliore di lui al quale attribuire l’etichetta di “cattivo”. Un personaggio così misantropo, nichilista e totalmente devoto nella sua follia e nel suo desiderio di annientamento da renderlo molto più carismatico di tanti personaggi di altri giochi che sono diventati “cattivi per caso”.

  5. Io direi che Psaro/Necrosaro di Dragon Quest IV già nel 1989 era eccezionale: un semplice “mostro” dei jRPG, stanco del proprio ruolo che decide di evolversi a “supercattivo” per punire un’umanità egoista e bigotta.

    Non è un caso se Sephiroth è praticamente COPIATO da Psaro… design incluso.

  6. Sephiroth che è arrabbiato anche con te perchè ti sei dimenticato un h XD
    Poi mi accodo con quelli che hanno tirato in ballo Kain, Anakin e kefka

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