Sviluppato e pubblicato da LucasArts | Piattaforme Xbox360/Live Arcade (versione testata) Playstation 3/PSN – PC/Steam – Iphone | Rilasciato in Luglio 2010
Monkey Island 2: Le Chuck’s Revenge è probabilmente la migliore avventura grafica punta e clicca mai creata e scriverne significa rivangare un momento importante nella mia vita da videogiocatore. Fino ad allora (1992) spendevo il mio tempo libero giocando a titoli arcade tutti azione e niente cervello, e quando misi le mani sugli undici floppy disk della versione Amiga di Le Chuck’s Revenge, feci il salto di qualità maturando come videogiocatore.
Dopo il successo di The Secret of Monkey Island: Special Edition, era quantomeno scontato attendersi la stessa operazione per il suo celebre seguito ad opera del giovane team interno alla LucasArts, per cui procediamo con l’analisi del prodotto finale.
Guybrush Threepwood è sempre lo stesso impacciato pirata wannabe della precedente avventura che, forte della sconfitta di Le Chuck, si è arricchito a dismisura e si atteggia da eroe con barba incolta e pastrano blu. Il suo nuovo obiettivo è il ritrovamento di Big Whoop, mitico tesoro dall’inestimabile valore e avvolto nel mistero. Questo remake è una copia sputata dell’originale e nessun cambiamento è stato apportato alla struttura e alla trama del gioco, pertanto ci troveremo ad affrontare un’avventura punta e clicca di stampo classico con tutti i pregi e i difetti di tale genere. Inutile dire che a suo tempo fece grandi proseliti, ma è anche vero che alcuni degli enigmi assurdi e di difficile risoluzione non troverebbero posto in un titolo odierno. Per chi ha poca pazienza e scarsa inventiva è presente lo stesso sistema di aiuti già visto nel precedente remake. Monkey Island 2 vince grazie alla trama, l’ambientazione, la caratterizzazione dei personaggi, l’umorismo dei dialoghi e le fantastiche citazioni disseminate per tutta la storia, che si conclude con un finale che fa discutere molto ancora oggi, puro stile LucasArts scopiazzato (ma mai eguagliato) in lungo e in largo da vent’anni a questa parte. Ma ora parliamo della realizzazione di questo remake.
Cominciamo con l’analizzare l’aspetto grafico e la fedeltà nei confronti dell’originale. Guybrush e Elaine sono stati ridisegnati nuovamente (rispetto al precedente remake) con uno stile diverso che, se pure non è esattamente fedele, risulta quantomeno accettabile. I fondali sono stati replicati con cura, riuscendo nell’intento di non alterare l’atmosfera e il look dell’originale (anche se i pixelloni hanno pur sempre un fascino particolare che lascia un po’ di spazio all’immaginazione del giocatore), non sono presenti difetti o disomogeneità come nella precedente riedizione. Le animazioni di Guybrush hanno beneficiato di un ritocco non da poco, l’effetto scivolamento risulta ridotto grazie all’aggiunta rispetto all’originale di frame di animazione intermedi; il passaggio dalla versione nuova a quella classica è come sempre immediato e affidato alla pressione di un tasto; peccato davvero per l’assenza dell’introduzione originale con le scimmiette che ballano e Guybrush che le manda via, con i credits a seguire (è stata ripristinata con una tardiva patch, ma solo nella versione classica).
Come per il precedente lavoro il doppiaggio mi è piaciuto abbastanza, non fosse che per la voce di Largo Lagrande che immaginavo completamente diversa. I brani riarrangiati hanno invece perduto incisività, risultando meno protagonisti rispetto all’originale. Peccato per il sistema iMuse (che gestiva le transizioni dei brani di stanza in stanza in maniera dinamica) non replicato fedelmente su console sia nella versione nuova che in quella classica, probabilmente per dei limiti relativi alla gestione dei midi.
Monkey Island 2 l’ho potuto gustare su tutti i tipi di piattaforme, grazie al meraviglioso SCUMMVM, quindi in occasione di questo remake ho preferito comprarlo per Xbox360 potendoci così giocare su un plasma da 46″ in poltrona. Avendo provato il demo del precedente, non posso che constatare un netto miglioramento dell’interfaccia di gioco che addirittura offre l’opzione per muovere Guybrush direttamente con il thumbstick, qualcosa che ricorda le prime avventure della Sierra!
Vera chicca per gli appassionati è rappresentata da due bonus, i meravigliosi artwork originali (quasi tutti di Peter Chan) e il commento audio dei tre padri di Monkey Island: Ron Gilbert, Tim Schafer e Dave Grossmann. Durante l’avventura è possibile sentirli commentare su particolari scene di gioco, ambientazioni, sviluppo e personaggi spesso divagando in aneddoti molto divertenti. Questa funzionalità avrebbe però dovuto essere gestita meglio: se si avvia un commento audio il gioco non viene automaticamente interrotto, rischiando pertanto di coprire delle scene di intermezzo; o addirittura il commento può venire troncato di netto se lanciato troppo tardi (ed è irriproducibile, a meno di non ricaricare un salvataggio precedente).
Spendiamo qualche riga anche per la localizzazione del prodotto nel nostro idioma. La precedente traduzione (esclusivamente testuale) generò non poche polemiche tra gli aficionados di vecchia data che conobbero il gioco tradotto dalla defunta CTO, la cui localizzazione (non proprio eccelsa, a mio avviso) non venne minimamente tenuta in considerazione nel remake odierno. In occasione del nuovo Le Chuck’s Revenge gran parte della traduzione italiana originale è rimasta intatta, con alcune revisioni qua e là per renderla più fedele alla versione in lingua madre (spesso intraducibile correttamente, per via di diversi giochi di parole), nel complesso un lavoro sicuramente migliore del precedente. Il mio consiglio rimane quello di giocare con la versione inglese.
Cliccate QUI per acquistarlo su Steam al prezzo di 9,99 euro oppure QUI per averlo in bundle con il primo episodio alla modica cifra di 14,99 euro.
Ce l’ho installato dalla data di uscita. Devo trovare qualche ora di fila per giocarlo tutto d’un fiato!
Davvero un acquisto obbligato.
“Fino ad allora (1992) spendevo il mio tempo libero giocando a titoli arcade tutti azione e niente cervello, e quando misi le mani sugli undici floppy disk della versione Amiga di Le Chuck’s Revenge, feci il salto di qualità maturando come videogiocatore.”
Cioè, mi stai dicendo che hai giocato prima al secondo e poi al primo???
Grrrrrrumpy Gamer wrote:
Esatto.
Uno dei giochi che amo di più in assoluto. Anche io l’ho comprato di recente dall’XBLA… non ho ancora avuto il tempo di giocarlo tutto, ma quello che ho visto mi è piaciuto, e ho notato i miglioramenti rispetto al primo SE (ho anche quello sempre XBLA)
Boh, secondo me le musiche son molto belle in questi remix. Forse hanno perduto di incisività perché coperte dal doppiaggio. Comunque rispetto alla special edition di Monkey1 è davvero migliore. Inspiegabile però la mancanza dell’intro.