[Diario] Come m’inventai il Risiko

Sono stato un pischello videoludicamente sottodotato fino al dodicesimo anno d’età, quando fece il suo ingresso in casa, e soppiantò il Commodore Vic 20, un altisonante IBM PS/1 con il rulleggiante dos 6.2 e lo psichedelico Windows 3.1.

La sottodotazione persistette invero per molte settimane a seguire, durante le quali, imberbe digitale e privo di risorse economiche com’ero, trovai molto gratificanti due giochi inclusi nel sistema operativo: il solitario; e il Paintbrush.

Non credo abbiate, sul solitario, le stesse perplessità che potreste avanzare per il paintbrush: però sì, io col paintbrush ci giocavo.

Da un lato, il reame rettangolare rosso; dall’altro, la dittatura circolare blu; in mezzo, innumerevoli staterelli di tutte le forme e dimensioni, ma evidentemente troppo piccoli e indifesi per contenere le mire espansionistiche dei due colossi (che altro non erano che verniciate con lo strumento “riempi con colore”). A meno che… ecco, sì, nasceva l’alleanza informe verde, e l’esito della guerra diveniva di nuovo incerto, interessante, avvincente.

Per molti anni ho avuto la scimmia degli strategici. Il primo fu Fantasy Siege, un gioco per dos comprato in edicola che stava su due dischetti da 720kB. Poi vennero Command & Conquer, Warcraft 2, Red Alert, The Settlers 2, e a distanza di anni Black & White. Non molti, è vero. Ma abbastanza da riscontrare come il mio desiderio fosse sempre di poter fare più di quello che mi era concesso: cercavo una via di fuga negli editor di scenari, trovandomi però sempre al palo, a dire “non è questo quello che voglio”. Anche le mie incursioni nei simulatori di volo avevano forse lo stesso obiettivo… e chissà che, se non avesse richiesto troppa dedizione, la modalità campagna di EF2000 non fosse quello che stavo cercando.

Cosa volevo, dunque? Fare la storia. Volevo un gioco d’argilla, e forse a distanza di anni lo voglio ancora. Second Life, urlerà qualcuno dalle ultime file; senza arrivare a tanto, è così difficile creare un gioco di cui poter essere narratore e protagonista?

5 commenti su “[Diario] Come m’inventai il Risiko

  1. Mah, da quel poco che so non sembra altro che un’evoluzione dei soliti civilization. Magari darà nuova linfa al genere, ma non credo che ne creerà uno nuovo.

    Quel che cerco io, ruolisticamente parlando, sarebbe come essere contemporaneamente master e personaggio, con un focus particolare sul personaggio. Ma non riesco a creare un concept realistico e non noioso, a partire da questa base. Per ora.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.