Sviluppato da Travellers Tales | Pubblicato da Lucasarts | Piattaforma PC, Xbox 360, Nintendo DS, Playstation 3, Wii, | Rilasciato nel 2008
Lego Indiana Jones: Le Avventure Originali è Lego Star Wars in salsa Indy con grafica next gen. A partire dalla strutturazione dei livelli (sei per ognuno degli episodi cinematografici) le somiglianze sono talmente tante che si fa prima a descrivere le differenze: la frusta come oggetto feticcio al posto della spada laser, un solo protagonista per tutti i livelli nonostante i numerosi comprimari, enigmi più inerenti al diverso contesto e… basta. Per il resto il gameplay è rimasto sostanzialmente invariato, il che non è propriamente un male visto che i due Lego Star Wars erano molto divertenti, nonostante l’inevitabile aspetto fanciullesco.
Si salta da una piattaforma all’altra, si riparano oggetti formati dai mattoncini lego, si affrontano boss e, inevitabilmente, si raccolgono monete di lego di diversi colori distruggendo i vari oggetti di lego degli scenari. Non mancano i segreti, che permettono di accedere ai numerosi extra disponibili nell’università del professore Jones, ovvero lo scenario-limbo che fa da raccordo fra le tre serie. I livelli vanno completati una prima volta per la modalità storia ma, se si vogliono trovare tutti i segreti, vanno riattraversati nella modalità libera con i personaggi adatti per risolvere tutti gli enigmi.
Come già successo con le due trilogie di Lucas, anche in questo caso i Travellers Tales sono riusciti a catturare a pieno lo spirito delle pellicole, nonostante la rilettura in chiave ironica delle diverse sequenze. L’unica assenza di rilievo è quella dei nazisti, trasformati in un generico e anonimo esercito di militari di non si sa bene quale nazione. Necessario farlo per non turbare i più piccoli? O forse la Lego non voleva associare il suo marchio alle svastiche? Chissà…
Dove cazzo sono i mattoncini?
sarà anche divertente, ma vedere indiana jones ridotto in quel modo è un pugno nello stomaco.
Si può davvero prescindere dalla nemesi per antonomasia dell’epoca storica in cui sono ambientate le vicende? Oltre all’avventura, lo spirito delle pellicole e del personaggio non è forse riposto anche nello scontro fra il nichilismo archeo(logico-demo)cratico di Indy e l’enfatizzazione spiritualmente oppressiva/possessiva del nazismo? Non a caso i nazi mancano proprio nell’episodio più debole; degli sparuti selvaggi in mutande nulla possono contro il karisma dei tetesken katifen. Dove LEGO Star Wars era gustosa e bilateralmente nostalgica rielaborazione mattonesca, questo potrebbe essere una edulcorata corsa al traino cinematografico pubblicitario. Non a caso è già conformistica riproposizione della formula, pronta ad essere nuovamente replicata in ambito fumettistico. Spiace pescare dal passato ma la trilogia di Indy per SNes si mangia in un sol boccone queste finte pruduzioni da merchandising e poco più.
Capolavoro 😀