[Advertising from the past] Zak McKracken and The Alien Mindbenders

Zak McKracken

13 commenti su “[Advertising from the past] Zak McKracken and The Alien Mindbenders

  1. Ce l’ho, anzi ce l’avevo (purtroppo non lo trovo più).. il mio primo gioco originale.. tradotto di merda appunto, mi ricordo un bellissimo “vorrei comprare chitarra” al negozio sotto casa di Zak..

    Resta sempre uno dei miei giochi preferiti di tutti i tempi.. e poi ero “giovine”

    ^__^

  2. Grande! D’autore, bellissimo spot. Bellissimo titolo.Proprio quelo che mi aspetto dal grande Joe Slap.
    Quando mi tiri fuori le avventure grafiche Lucas mi commuovo ^_^

  3. A me sembra tutto bellissimo così; l’ingenuità (o meglio ovvia disinformazione) lessicale in fase di adattamento è naturale corollario all’inestimabile valore della scatola in cartone, della manualistica dettagliata allo sfinimento, del floppy disk, nella cura riposta nel lancio pubblicitario posto esclusivamente ad uso cartaceo. Tutto era perfetto e utile a ricreare quell’immaginario che la grafica EGA ancora permetteva. Io creavo mondi su simili annunciazio o cover pittoriche/disegnate, trovandone riscontro nella fantasia fornita dalle mancanze grafiche dell’epoca. Anche in questo sussisteva il fascino nello scoprire mondi e locazioni impossibili eppure così vicine.

  4. il mio primo gioco originale.. tradotto di merda appunto, mi ricordo un bellissimo “vorrei comprare chitarra” al negozio sotto casa di Zak..

    In verità non era proprio tradotto di merda, è che il sistema dei dialoghi dello SCUMM permetteva ben poche soluzioni. “Vorrei comprare” era una frase standard che veniva usata con tanti altri oggetti e “chitarra” era la stessa parola usata quando si esaminava l’oggetto, quindi il gioco non poteva aggiungere un “LA” arbitrariamente, possiamo dire che erano dei limiti imposti.

    Quando mi tiri fuori le avventure grafiche Lucas mi commuovo ^_^

    Eh lo sapevo che ti avrei punto nel vivo. ^_^

  5. In verità non era proprio tradotto di merda, è che il sistema dei dialoghi dello SCUMM permetteva ben poche soluzioni. “Vorrei comprare” era una frase standard che veniva usata con tanti altri oggetti e “chitarra” era la stessa parola usata quando si esaminava l’oggetto, quindi il gioco non poteva aggiungere un “LA” arbitrariamente, possiamo dire che erano dei limiti imposti.

    Hai molto ragione, solo che ho sbagliato io, la frase infatti mi pare che era: “Vorrei comprare Ghitarra

    asd ^__^

    Cmq tanto di cappello, io ho amato il sistema SCUMM (che al tempo mi pareva eccezionale, e probabilmente anche adesso non sfigurerebbe)

  6. Mah, per me lo SCUMM è grande come importanza storica (rapportato ai parser è proprio la luce in fondo al tunnel), ma con limiti che oggi durerei fatica a sopportare.

    Limiti scenografici, in primo luogo, ma non solo.

  7. nono, era proprio tradotto di merda, ho vissuto il periodo dei primi giochi “completamente tradotti” in italiano con notevole imbarazzo, da Zak è impossibile non estrapolare “Cartello di molletta” (bobby pin sign) così come il leggendaio Pompa Fucilazz (shotgun) da Lazer Squad. Conservo ancora comunque la copia del National Inquisitor, ma l’argomento quasi quasi meriterebbe di essere trattato sul time machine, non sia mai che qualcuno si sia perso chicche come Cartellino Gaillo strada facendo

  8. > Stupenda risoluzione TRIDIMENSIONALE?!?!?

    L’aggettivo “tridimensionale” era stra-abusato ai tempi =D (ricordo anche i “paesaggi 3D” di Loom, ad esempio). Ipotizzo che intendessero dire che gli ambienti erano disegnati secondo le buone vecchie norme prospettiche ed esplorabili in quattro direzioni (cosa non poi scontatissima, se vogliamo), ma non ne sono mai stato sicuro.

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