Archivio Mensile: Maggio 2011
[podcast] RingCast 47
Torna RingCast, il podcast videoludico che neanche il down del PSN è riuscito a fermare.
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Ah Sony, che mi combini. Quasi un mese con il PSN down, poi Sony Online Entertainment sotto attacco, al prossimo giro cos’è? Che mi si spacca il Bravia se rispondo al telefono? Mi si cancellano le audiocassette che conservo gelosamente nell’ipotesi in cui una civiltà aliena voglia un giorno farsi una cultura su Renato Zero?
RingCast 47, con la partecipazione del sottoscritto, del frizzante (poichè rimasto senza fumo) Ferruccio Cinquemani, dell’ormai creposcolare Vitoiuvara (registrava disteso sul letto, fate voi) e del miglior ospite a pagamento di sempre si interroga sul futuro di Sony, sulla nuova macchina Nintendo (che speriamo faccia il caffè, visto il nome) e sull’E3 a venire: ci saranno le uova marce? Noi pensiamo di sì.
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Garshasp: The Monster Slayer – Gameplay video
Cargo! – The Quest for Gravity
Piattaforme: PC | Uscito a Aprile 2011 | Pubblicato da bitComposer Games, Viva Media | Sviluppato da Ice-Pick Lodge

I buddies vivono in un mondo tutto loro fatto di balli e canti
Dopo Pathologic e The Void, Ice-Pick Lodge crea l’ennesima opera sopra le righe, alla ricerca di un’originalità nel gameplay che possa anche essere critica feroce alle forme consolidate dei titoli tripla A. Nonostante l’apparente spensieratezza dello scenario di gioco, Cargo! – The Quest for Gravity mette in scena il mondo degli umani e la perdita di gravità che lo caratterizza, una realtà decadente e senza peso che un gruppo di divinità vorrebbe ricostruire intorno a un gruppo di nani nudi e pervertiti, la cui deformità esteriore riflette quella interiore, i buddies (ma guarda un po’), dediti al solo divertimento e ignari di tutto ciò che li circonda e che non soddisfa il loro ego malato.
Insomma, sono degli idioti compulsivi che amano essere presi a calci e che per soddisfare le proprie voglie non esitano a lasciarsi sacrificare in un vulcano acceso, farsi spappolare da una turbina, lasciarsi schiacciare da dei pinguini giganti o farsi prendere a violenti calci nel culo: praticamente i videogiocatori moderni e, per estensione, l’uomo occidentale in tutte le sue declinazioni. Chi non amerebbe vivere cantando e ballando tutto il giorno?
Nei panni di un ingegnere meccanico, Flawkes, il giocatore deve lavorare per fondare la nuova realtà voluta dagli dei e ridare peso ai pezzi del pianeta che ormai orbitano intorno alla terra in totale anarchia. Per farlo dovrà svolgere diversi compiti, molti dei quali richiederanno lo sfruttamento o la protezione dei buddies. Tra le capacità di Flawkes c’è quella di costruire veicoli: sia tramite progetti prestampati, sia in totale autonomia grazie a un editor.

Persa la gravità, il mondo diventa un'insieme sconnesso di elementi associati in modo post moderno. Un affascinante e insensato cumulo di luoghi comuni che hanno perso la loro funzione originale.
Ogni veicolo è formato da diversi pezzi acquistabili dal negozio degli dei, spendendo il divertimento accumulato dai buddies. Le missioni sono piuttosto varie e vanno dal recuperare delle casse cadute in mare in seguito all’abbattimento del dirigibile di Flawkes, a delle corse sulle lande ghiacciate o al riattivare dei vulcani spenti dopo averne trovato gli ingressi sottomarini. L’importante è fare divertire i nani, costi quel che costi.
Impreciso, a tratti poco rifinito, ma eccezionalmente profondo, nonostante la patina di colori sgargianti che lo ricopre, Cargo! – The Quest for Gravity è l’ennesimo gioco frainteso di Ice-Pick Lodge che mette davanti alla critica videoludica la sua inadeguatezza a comprendere qualsiasi titolo che cerchi un approccio differente al medium. Non prestandosi bene alle futili questioni di lana caprina che solitamente riempiono gli articoli di questo settore, quelli che scrivo io compresi, è stato massacrato e derubricato con una certa sufficienza, in molti casi ignorato. Un peccato? No, cos’altro vi aspettavate?
Chantelise
[podcast] Outcast Magazine #9
Puffetti Rosa, evviva!
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Torna in onda Outcast Magazine e torna in onda, dopo sei mesi di assenza, Puffetti Rosa, con quattro chiacchiere su Portal 2 e Littlebigplanet 2. E poi l’esordio di una nuova rubrica, le lettere degli ascoltatori, una dozzina di altri giochi dei quali discorriamo e una guest star che svela un mistero del suo passato. Due ore di ammore.
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