The Last Story, Mistwalker sviluppa per Nintendo

Completamente a sorpresa la Nintendo ha annunciato The Last Story, gioco per Wii sviluppato da Mistwalker, quelli di Blue Dragon per intenderci.

Per ora non ci sono dettagli sul gioco. Le uniche informazioni rilasciate sono il sito ufficiale (CLICCATE QUI) e il logo (quello in cima all’articolo).

Ovviamente metto la mano sul fuoco che si tratti di un gioco di ruolo alla giapponese. Che la Nintendo stia tentando di dare risposte agli utenti Wii che vogliono giochi più profondi?

Fonte: VG247

La Hiive Books rende gratuito il libro sullo spectrum


La Hiive Books è una casa editrice che produce libri dal design particolare dedicati al mondo del retrogaming. Il loro primo tomo fu “ZX Spectrum Book – 1982 to 199x“, dedicato alla storia del computer dai tastini di gomma di zio Sinclair, ed ebbe un tale successo da andare sold out pochi giorni dopo la pubblicazione (in realtà la tiratura non fu altissima, ma è sempre un buon risultato). Arrivati al quarto libro e pressati dai fan per avere una ristampa del primo, o quantomeno per poterne acquistare una copia digitale dal prezzo contenuto, i ragazzi di Hiive hanno deciso di accontentare un po’ tutti e lo hanno rilasciato gratuitamente in versione PDF. Ovviamente il testo è completamente in Inglese e non esistono edizioni in altre lingue.
Se vi interessa, potete scaricarlo CLICCANDO QUI

Call of Juarez: Bound in Blood

Sviluppato da Techland | Distribuito da Ubisoft | Piattaforme: PC, PS3, Xbox 360 | Versione testata: PC | Pubblicato 2009| Sito ufficiale

Il seguito/prequel della rubrica telefonica di Juarez ha solo una carta che lo solleva sopra la media del genere e che lo rende interessante, bellezza grafica a parte; ovvero la trama. Riassumendo, è uno sparatutto con due protagonisti, Ray e Thomas McCall, e alcuni interessanti coprotagonisti a fargli da contorno. Disertori della guerra di secessione, combattuta dalla parte dei sudisti, i McCall sono degli spietati criminali che fuggono dalle autorità e dalla morte. Il loro sogno è quello di ricostruire la fattoria di famiglia insieme al fratello William, uomo di fede che tenta di portarli verso il cammino di Dio per tutto il gioco, sogno velato dall’apparizione di una donna che fa girare la testa a entrambi e di un tesoro che li rende più avidi di quanto non siano già. A tallonarli c’è il loro ossessionato ex-comandante, un Bossi ante litteram che ha giurato di renderli cibo per vermi per punirli della loro diserzione e che vuole ricostituire l’esercito del Sud per poter liberare le sue amate terre dal controllo di Washington DC; e Mendoza Juarez, criminale messicano avido e deciso a tutto pur di mettere le mani sull’oro. Non mancano indiani, cavalli, parolacce e un senso della narrazione raro nel mondo dei videogiochi.

Techland aveva già dimostrato una certa sapienza narrativa con il primo Call of Juarez, in cui venivano mescolati temi religiosi e problematiche direttamente collegate alla natura umana. Qui fa il bis riuscendo, pur in una struttura di gioco più semplice rispetto a quella del primo episodio, a inserire una tragicità di fondo, inquadrata in un contesto storico preciso, che si matura per tutta l’avventura fino al finale, rovinato da una sparatoria di troppo che incrina l’atmosfera ma che non elimina gli indubbi meriti di un titolo che non usa la trama solo come cavalletto per reggere l’esibizione di fucili sempre più grossi, lunghi e duri.

A parte alcuni capitoli (quindici in totale), il giocatore potrà sempre scegliere se usare Ray o Thomas. I due hanno a disposizione armi e abilità differenti che rendono diverso l’approccio ai livelli, ma per quasi tutto il gioco sono chiamati a collaborare e a coprirsi a vicenda. Ray è il più brutale, ama l’approccio diretto, può impugnare due pistole contemporaneamente e sa usare la dinamite. Thomas è più sottile, ha delle capacità furtive (sottoutilizzate per tutta l’avventura, in verità), sa maneggiare i coltelli, è un abile arciere e può usare un lazo per arrampicarsi su sporgenze altrimenti irraggiungibili.

A personaggio differente spesso corrispondono compiti e biforcazioni differenti, fattore che invita a ripetere i livelli usando entrambi. In verità le differenze non sono sempre marcatissime, ma lo sforzo è apprezzabile. L’ambientazione è quella del vecchio West, uno dei West migliori mai visti nei videogiochi, con città polverose piene di banditi sputazzanti e cittadini impauriti che si alternano a montagne rigogliose dove vivono tribù indiane sospettose nei confronti dell’uomo bianco, ma realisticamente anche in guerra tra loro. Le scene d’azione sono piuttosto tipiche, con sparatorie continue, inseguimenti, carri da scortare e così via. Interessante la presenza di due livelli free roaming in cui si possono prendere delle missioni extra-narrative per ottenere un po’ di soldi e comprare delle armi migliori.

Per allungare la longevità del gioco, che non dura moltissimo, gli sviluppatori hanno disseminato le mappe di segreti da trovare che sbloccano contenuti extra accessibili dal menu principale. Si tratta di ricerche supplementari non necessarie per finire il gioco, ma suppongo che a qualcuno interessino e che, soprattutto, su Xbox 360 e PS3 siano legate agli Obiettivi e ai Trofei (se sbaglio offendetemi pure).

Commento: Dopo aver letto numerose opinioni discordanti su Call of Juarez: Bound in Blood, ero molto dubbioso sul gioco. Invece ho finito per apprezzarlo. Sarà il senso del tragico che lo pervade dall’inizio alla fine, sarà che si parla tanto di narrazione nei videogiochi e quando ne escono con trame decenti vengono ignorati, sarà che ho trovato le ambientazioni ben fatte e affascinanti, per quanto stereotipate (va anche detto che il western videoludico non ha molto da dire più di quello che ha già detto al cinema… vedremo come se la caverà Red Dead Redemption da questo punto di vista), sarà anche, perché no, la curiosità di vedere la genesi di uno dei personaggi migliori del primo videogioco… insomma, l’ho trovato interessante e appassionante. E pensare che stavo per perderlo, retrocedendolo a seconda scelta. Una sorpresa.

Il conto alla rovescia di GOG è arrivato al termine e…


… non è esploso nulla, ma sono stati rilasciati due giochi di grande valore. Il primo è Arcanum: Of Steamworks and Magick Obscura della defunta Troika Games, uno dei migliori GDR per computer che siano mai stati creati (almeno a giudizio di chi scrive), almeno a livello di meccaniche di gioco. Seguito spirituale dei primi due Fallout è ambientato in un universo Steampunk ricco e pieno di missioni da svolgere e di… bug con cui combattere (come tutti i titoli della Troika, del resto).

Per maggiori dettagli sul gioco: LINK
Arcanum su GOG

Il secondo titolo rilasciato a Gabriel Knight: Sins of the Father, avventura grafica horror di grande livello scritta da Jane Jansen e pubblicata nel 1993. Si tratta del primo capitolo di una serie un po’ decaduta, ma sicuramente da provare. Il doppiaggio dei dialoghi della versione parlata (quella venduta su GOG) venne affidato ad attori professionisti del calibro di Mark Hamill e Tim Curry.

Per maggiori dettagli sul gioco: LINK
Gabriel Kngith su GOG

Nintendo dà i numeri


La Nintendo si è messa a dare i numeri delle sue vendite, sia software che hardware, decisamente ragguardevoli. I numeri delle console vendute fanno riferimento all’intero ciclo vitale delle due console. Il bello è che nonostante queste cifre, la grande N ha denunciato un calo dei profitti del 9,4% rispetto all’anno precedente. La crisi colpisce ancora.

Nintendo DS
Pokemon HeartGold & SoulSilver – 3.74 million
Tomodachi Collection – 2.74 million
Pokemon Platinum Version – 3.1 million
The Legend of Zelda: Spirit Tracks – 3.45 million

Nintendo Wii
New Super Mario Bros. Wii – 10.55 million
Wii Fit Plus – 10.16 million
Wii Sports Resort – 13.58 million

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Vendita console:

Americhe
Wii – 32 million
DS – 45 million

Giappone
Wii – 9.7 million
DS – 29.9 million

Altre
Wii – 25.7 million
DS – 50 million

Totale
Wii – 67 milioni
DS (include tutti i modelli) – 125 milioni

Fonte: Kotaku