Occasione perduta o semplicemente fuori portata?

Il 13 Novembre 2003 Nintendo confermò per la prima volta in via ufficiale lo sviluppo di una console portatile che non avrebbe dovuto (almeno secondo le prime intenzioni) sostituire il GBA ma affiancarvisi. Man mano che nuovi dettagli venivano allo scoperto, l’alone di curiosità si faceva sempre più ampio e sempre più fitto: se da un lato il doppio schermo apriva orizzonti videoludici sino a quel momento insondati dall’altro non pochi analisti si rivelavano titubanti sulle reali possibilità di una macchina che non si posizionava esattamente all’avanguardia tecnologica. Oggi, forte di 71 milioni di unità vendute in tutto il mondo, il Nintendo DS tiene saldamente in mano lo scettro di dominatore assoluto del mercato degli handheld.

Il primo anno e mezzo di vita fu straordinario per via dell’immensa mole di concept sperimentati: la ludoteca del DS abbondava di produzioni di pregevole fattura e, soprattutto, colme di idee fresche. Come non ricordare l’emozione dietro all’ingenuo Pac-Pix, il sorriso sull’arte elettronica di Toshio Iwai e del suo Electroplankton, il tripudio di colori del rosaceo Kirby?
A un certo punto, però, Nintendo e molti osservatori capirono quale dovesse divenire il filone principe da seguire per raggiunge un’audience finalmente vastissima. L’incredibile successo di titoli come Brain Training, che pur nella loro semplicità si rivelarono capaci di catalizzare l’attenzione di milioni di casual gamer, indusse le compagnie a pensare che la chiave del successo fosse inseguire i gusti effimeri delle platee di videogiocatori dormienti, sopiti, potenziali. E avevano ragione.

Uno sguardo al catalogo più recente del DS mi lascia un senso di vuoto, un senso di disorientamento. Le miriadi di cloni, di fotocopie scialbe senz’anima di Catz, Dogz e Horsez costituiscono il comun denominatore. Viene da pensare che la rivoluzione nintendiana, almeno sulla piattaforma portatile in oggetto, sia consistita banalmente nel sostituire uno status quo di aridità con un altro, che anche l’industria sia pervasa da corsi e ricorsi storici, e che le cose non cambieranno nuovamente sino a quando qualcuno non comincerà a reclamare, piagnucolando, un qualche tipo di difference. Ad una prima fase seminale non è susseguita una di maturazione.

Riflettendo meglio, però, sorge un dubbio quasi amletico: devo parlare di occasione perduta o i miei sono i semplici vaneggiamenti di un videogiocatore che per la prima volta nella sua carriera ludica si trova dinanzi ad un’offerta completamente al di fuori della sua portata? Forse è questo il vero successo della differenziazione dei generi, dei gusti, cioé il sentirsi totalmente alieni da un certo insieme di contenuti. Bisogna solo lamentarsene un po’ meno.

17 commenti su “Occasione perduta o semplicemente fuori portata?

  1. Ti lamenti troppo, vecchio bacucco! 😀 Scherzo, capisco il tuo dissenso nei confronti dell’attuale proposta della consolina Nintendo, è però vero che quando una console sfonda si riempie di titoli monnezza, almeno in questo caso ci sono anche ottimi titoli per casual gamers (decisamente non la nostra categoria) e qualche ottimo titolo classico esce. In fondo le potenzialità del DS le si sono sfruttate pian piano, mi vien da pensare a come veniva usato il pennino in principio (ad esempio nel geniale Kirby Canvas Curse) nei primi giochi e oggi nei vari Zelda, Ninja Gaiden. Se pensi al GBA, forse la situazione era persino peggiore, la quantità di spazzatura era incredibile!

  2. Per come la vedo io il Nintendo DS ha ancora molto da dire e ha significato moltissimo per una sana evoluzione dell’industria, vero comunque il caso “corsi e ricorsi storici”, ma questo vale un po’ per tutta l’offerta videoludica dal 2000 in poi. I titoli citati da Joe ne sono un esempio lampante.

    Giusto così, comunque: i giocatori di vecchia data sanno cosa è meglio per loro e qualcosa lo possono sempre trovare. Se avessi il DS sarei tentato da Hotel Dusk, ad esempio, e sottolinerei la scarsa presenza di avventure grafiche per DS, una console che dovrebbe contribuire in modo massiccio al rilancio del genere.

    Al solito nel videogioco l’offerta non è mai abbastanza differenziata, nemmeno su Nintendo DS.

  3. Il DS avrebbe moltissimo da dire, però le idee innovative sono state quasi tutte sacrificate in nome di produzioni di sicuro successo tra i casual gamer.
    Ninja Gaiden DS è un’eccezione, felice, ma pur sempre un esemplare raro.

    Kirby appartiene all’età aurea dei primi tempi, il mio discorso era più incentrato sugli ultimi anni.

  4. Ha ragione, gli ultimi anni hanno visto una lenta (???) progressione verso una tipologia di utente sempre meno VG-Like (fin da poco prima l’uscita del WII, guardacaso), è logico che si continuino a trovare “buone” uscite (Ninja Gaiden, Grimore, Etryan , Trauma Knife 2) ma in generale la console ha virato parecchio su quell’ala di mercato che diciamoci la verità, a noi poveri gamers, fa abbastanza cagare sangue.

  5. Vista la cmq limitata capacità della console si dovrebbe puntare di più sulle idee e sull’utilizzo delle altre peculiarità come ad esempio l’uso dei due schermi e il pennino. Per quel che ho visto (e non posseggo di mio il DS) non le si è ancora sfruttate al massimo queste caratteristiche.

    Io mi aspettavo molte più avventure grafiche o generi che sfruttino simili meccaniche ma dopo aver sentito che la lucasarts non converte le vecchie avventure perchè “non ci stanno” ho capito che non c’è proprio volontà di puntare in quella direzione.

  6. giochi come catz dogz etc etc si, penso anche io che sia un offerta al di fuori della nostra porta…cioè, hanno un target e non siamo noi, contestare la povertà di questi titoli in effetti ha poco senso anche IMHO. alla fine una console è solo un mezzo , brain training vs doom 3 , se fossero libri, sarebbe parole crociate vs un thriller horror…e incolpare la carta per la mancanza di contenuti coinvolgenti nel primo caso non ha tanto senso.

    per la potenza….si tratta di una “console” leggerina, ma con un sistema di input “rivoluzionaria” per una console portatile (ha a ben vedere un equivalente di un mouse). hai voglia se ha delle potenzialità. 😛 adoro la nintendo per questo… potenza di calcolo? il parametro per determinare il successo di qualcosa è piu verso la soddisfazione dell’umano che la usa, che verso i tempi di risposta della macchina…se può interfacciarsi in un modo sempre piu complesso e immediato, wolfestain con un po’ meno grafica è cmq un win mostruoso paragonato a doom 3 giocato con powerglove, dal mio punto di vista.

  7. Il Nintendo DS è stato in grado di rivoluzionare il mercato handheld con le sue innovazioni e a mio avviso la quantità di BEI titoli è assolutamente soddisfacente. Certo ci sono Catz, Dogz, Dolphinz ecc, ma a fianco di queesti giochi/non giochi per bambine troviamo delle software house affermate in grado di fare miracoli.
    Parlo di Nintendo stessa con Zelda Phantom Hourglass o Metroid Hunters, parlo di Square-Enix con The World Ends with You (che può piacere o meno, ma è innovativo) o Ring of Fates (il primo simil-MMORPG su portatile?), parlo di Konami che comunque riproponga Castlevania riesce a piacere, parlo di Capcom con la serie Ace Attorney e potrei continuare a lungo.
    IL DS non è un’opportunità mancata ne’ fuori portata, semplicemente il mercato per permettere a una software haouse di sopravvivere ha bisogno dei giochini per casual gamers come i succitati.
    La semplicità di programmazione (si vedano anche tutti i tantissimi homebrew sviluppati da privati ne fanno una piattaforma facilmente sfruttabile.
    Ma anche un Dementium sicuramente di nicchia non può che convincere che il DS sia stato un toccasana per il mercato videoludico (e io non sono MAI stato un fan Nintendo…)

  8. Io personalmente non mi lamento. E’ vero che su DS stanno fioccando titoli “spazzatura” in gran quantità, ma è anche vero che sono usciti e stanno uscendo tanti titoli discreti (alcuni già citati da altri poco sopra, aggiungerei anche FFTactics A2, Contra 4, la serie di Professor Layton, per non parlare di “remake” celebri come Dragon Quest IV e V, FF4, e in futuro Chrono Trigger). Alla fine se ci si “limita” ai titoli discreti e buoni si trova abbastanza carne al fuoco per avere un discreto numero di ore di divertimento (senza dimenticare che stiamo parlando di un handheld). La situazione era di gran lunga di peggiore ai tempi del GBA, in my opinion. Quindi no, secondo me non è un’occasione perduta, anzi c’è stato un miglioramento per certi versi, rispetto al GBA. Basta saper scremare il mare magnum di titoli e tirare fuori tutti quelli di buona fattura, che sono in buon numero. Ovvio che la proporzione tra numero di giochi scadenti e numero di giochi discreti è largamente a favore dei primi, ma sarebbe errato andare a guardare la proporzione e non il numero attuale di titoli discreti. Se ci pensate anche su PS2 la situazione non era tanto diversa. Avevamo tanti titoli scadenti/sufficienti, ma anche un ottimo numero di giochi discreti, buoni e ottimi. Anche su PS2 la proporzione era a favore dei giochi scadenti ma questo aveva ben poco peso agli occhi di chi sapeva discernerli ed evitarli.

  9. Ma il mio problema non è di proporzioni. Quel che denuncio non è la mediocrità, ma l’appiattimento delle idee.
    Quelli che hai citato sono quasi tutti remake o titoli non particolarmente innovativi, anche se di qualità.

    Ciò che intendo dire, e forse mi sono spiegato male, è che non v’è stato seguito della fase sperimentale iniziale, cioé non sono state sfruttate appieno le potenzialità della macchina. In questo senso intendo che il DS costituisca un’occasione sprecata.

  10. Ma guarda secondo il mio punto di vista non vi è stata neanche una fase “seminale” cosa successa con altre console Nintendo: il NES con Super Mario Bros, il Gameboy con Tetris, il Nintendo 64 con Super Mario 64. Il DS si è trovato con una line-up iniziale che non lo rappresentava nè lo valorizzava come macchina, si è dovuto aspettare Zelda per avere quello che nei casi sopracitati si è avuto al primo tentativo. Quindi non penso che ci sia stato nulla di seminale, anzi, è nata come piattaforma parecchio ambigua, senza un’idea che giustificasse la macchina a tutto tondo.

  11. Non sono per nulla d’accordo. 😀 Imho ciò che contano sono i concetti, non gli emblemi.
    E, se proprio vogliamo dirla tutta, il DS non ha ancora oggi una vera killer app che esprima appieno le sue potenzialità. Solo che i tentativi di ieri si chiamavano Kirby e Electroplankton, quelli di oggi si chiamano Nancy Drew.

  12. Se ci limitiamo alla sfera dell’innovazione forse non hai tutti i torti, anche se di giochi che hanno proposto idee nuove ce ne sono stati. Il sistema di combattimento di World Ends With You, o giochi come Ouendan, o il sistema di disegno delle mappe di Etrian Odyssey, o giochi come Time Hollow o Phoenix Wright dove si esplora e indaga un ambiente col pennino, per non parlare di Zelda Phantom Hourglass dove si usa tutto (microfono compreso)… sono esempi di piccole innovazioni pensate appositamente per sfruttare caratteristiche del DS. Si è vero, non sono tanti e rappresentano solo una goccia nel mare magnum di titoletti, ma nonostante questo non me la sento di bocciare il DS, non ancora almeno. Finchè il numero di giochi qualitativamente buoni (anche se portano piccole innovazioni senza dover introdurre meccaniche ludiche totalmente nuove) rimane considerevole non mi lamento. 🙂

  13. @Emack: il punto è che a me non sembrano nè emblemi nè concetti, i giochi da te citati, ma solo un modo abbastanza grezzo e limitato di giustificare la piattaforma su cui girano. 😉
    Detto ciò, so benissimo di essere parecchio duro nel mio giudizio “sull’innovazione DS” però è stata Nintendo stessa ad abituarmi al concetto di “macchina al servizio della proposta.” Concetto che, a mio modo di vedere, si è espresso troppo tardi lasciando intravedere tutti i problemi e le incertezze della direzione della macchina in questione.

  14. >>>brain training vs doom 3 , se fossero libri, sarebbe parole crociate vs un thriller horror…e incolpare la carta per la mancanza di contenuti coinvolgenti nel primo caso non ha tanto senso.

    Un momento, siamo al solito discorso: il DS è una console per bambini, prevalentemente, e quindi non può ospitare (ad esempio) un’avventura grafica agghiacciante.
    Che vadano al diavolo tutti i fautori di questa situazione antidiluviana. E ricordiamoci che chi prende la decisione ultima in questo caso è sempre Nintendo.

  15. @Badman: comunque tu la possa vedere, si trattava di opere dallo spessore di gran lunga maggiore rispetto all’attuale situazione. E questo è un dato oggettivo, a mio parere…

    @Mario: d’accordissimo.

  16. Il Ds è un’occasione sprecata?Probabilmente sì, visto che non offre nulla che non ci si potesse immaginare alla sua uscita.
    E’ vero che ci sono tanti ottimi giochi che sfruttano a dovere l’hardware e le innovazioni introdotte, ma è anche vero che nessuno ha creato qualcosa di geniale, quantomeno come meccaniche.
    Nemmeno Nintendo ha sfruttato in questa direzione la sua macchina, limitandosi a seguire la strada più logica per i suoi franchise, Zelda PH in primis.
    Purtroppo il Wii pare seguire una strada analoga se non peggiore.

  17. “Il Ds è un’occasione sprecata?Probabilmente sì, visto che non offre nulla che non ci si potesse immaginare alla sua uscita.”

    Secondo me si può dire lo stesso per TUTTE le console al momento disponibili, non solo per il DS.
    Su X360 e PS3 escono solo seguiti di giochi già consolidati su altre piattaforme precedenti, quindi ben venga una console come questa, che permette si di giocare ai soliti titoli rifatti o a dei sequel, ma con meccaniche di gioco diverse e, a volte, geniali (i già citati World Ends With You e Zelda, per esempio).
    Il Wii purtroppo non funziona allo stesso modo perchè è rivolto ad un’utenza che in occidente non c’è: in Giappone giocano tutti a tutte le età, da noi è una cosa impossibile, almeno al momento.

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