[Hands On] Grand Theft Auto: Chinatown Wars

Sviluppato e pubblicato da Rockstar | Piattaforma Nintendo DS | Rilasciato il 20 Marzo 2009 [EUR]

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Piccola premessa: questo hands on è un “parere veloce”. Ciò è dovuto al fatto che il titolo non è stato provato nella sua interezza, per cui ogni giudizio definitivo andrà ricercato in una ventura recensione.

La mia attitudine nei riguardi di Chinatown Wars è stata da degno fanboy della serie GTA: hype alle stelle, approccio preparato in maniera spirituale, fruizione in assoluta ascesi, lunghissime sessioni di gioco. Tutto questo, devo ammetterlo, mi è stato ripagato con un titolo dall’area di gioco mastodontica, che riesce nell’impresa – piuttosto ardua in verità – di trasporre quasi tutta la ricchezza narrativa e di gameplay degli episodi su console casalinghe nei due piccoli schermi del Nintendo DS. Tale osservazione può però far storcere il naso a più di una persona: in effetti Chinatown Wars non spicca per il suo uso peculiare dell’handheld, a parte i semplici puzzle da risolvere quando si ruba un’auto (può capitare di dover mettere in moto intrecciando dei fili oppure digitando il giusto codice dell’antifurto su PDA), o ad esempio quando bisogna frugare in un cassonetto oppure ancora quando c’è da svaligiare un camion della Ammu Nation, rimandando al touch screen funzioni di gestione delle opzioni quali scelta dell’arma da impugnare, lettura delle email, consultazione della mappa, impostazione del GPS e via discorrendo.

gta_cw_4Il plot segue pedissequamente un copione consolidato, che vuole per l’ennesima volta i legami di sangue e la famiglia al centro della vicenda: stavolta è il turno di Huang Lee, figlio di un boss della Triade assassinato da sicari sconosciuti, e che deve tornare a Liberty City dallo zio per passargli il testimone di capo famiglia in guisa di una “spada”, come da tradizione. E qui viene svelata una notevole carica di umorismo che pervade l’atmosfera generale: la tradizione è una palese baggianata, perché la spada è stata vinta in un torneo a carte, e poi a nessuno frega del suo valore simbolico se non a chi è estraneo alla famiglia, ingannato dall’alone di leggenda artatamente creato attorno all’oggetto. Questo è un modo per avvertire sin da subito il giocatore che Chinatown Wars è un gioco e come tale va preso non troppo seriamente.

Meglio gustarsi il puro e semplice gameplay, dunque, che non va certamente fuori da quanto seminato sinora: siamo in un GTA, per cui si rubano veicoli, si uccide, si commettono crimini e si fugge dalla polizia nel tripudio di un’estetica pastellosa che sembra anch’essa sottolineare una certa demenzialità degna dei polizieschi di serie B degli anni Settanta. A parte lo stile, non vorrei commentare oltre la grafica: è evidente dagli screenshot che ci troviamo dinanzi probabilmente a quanto di meglio si sia visto su DS; l’unico neo, sicuramente dovuto alle limitazioni computazionali piuttosto che da una scelta di design, è la posizione della telecamera, che visualizza un’area quasi perpendicolare ad essa, impedendo di fatto una vista ampia (un vero problema quando si tratta di sfrecciare ad alta velocità, perché spesso non si riesce a interpretare in maniera corretta il traffico e ci si stampa contro un’auto vanificando la corsa). Sono implementati i danni delle vetture, ed è stato elaborato un modo simpatico per far calare le famigerate stellette della polizia: bisogna indurre le auto inseguitrici all’errore, facendole scontrare contro un platano o un muro.

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RockStar è riuscita a costruire una Liberty City pulsante di vita, come del resto ha sempre saputo fare sin da quando il progetto era portato avanti sotto l’egida dei DMA Design. Ciò si è tradotto in un’adorazione totale da parte della critica, a cui non è corrisposta un’altrettanto positiva risposta del pubblico: in UK Chinatown Wars ha venduto nella prima settimana metà delle copie previste, fallendo il risultato raggiunto (e atteso) di Vice City Stories su PSP. Ulteriore segno dei tempi che cambiano, e di come su DS il big score lo si centri con produzioni di altro genere.

8 commenti su “[Hands On] Grand Theft Auto: Chinatown Wars

  1. beh a me non dispiace nemmeno la telecamera, visto che in fondo è un ritorno alle origini anche quello.

    probabilmente non viene apprezzato anche perchè la maggior parte dei giocatori attuali di gta non viene dai primi titoli su ps1 e non digerisce la telecamera dall’alto, oltre che dalla piattaforma dominata da titoli di altro genere.

  2. Già, è davvero un peccato che non abbia incontrato i favori del pubblico, da quanto ho avuo modo di vedere è probabilmente il gioco più imponente realizzato per DS, completo ed approfondito in ogni sua parte…perle ai porci, in poche parole.

  3. Il DS è la seconda console, dopo il Wii, dove il software vive prevalentemente di pubblicità generalista. Se non ne parlano su Cioè, Topolino, Quattroruote o Gente Viaggi, la massa come viene a conoscenza della sua esistenza? Questo enorme bacino d’utenza non sa cosa sia Ars Ludica o Multiplayer.it.
    Probabilmente, come tanti titoli per DS sulla lunga distanza si può rivelare un rientro delle spese o magari anche un successo. In ogni caso vedo un futuro per i titoli hard core inchiodato alle 50k copie con il budget relativo.

  4. Ci sto giocando nelle pause al lavoro e la ritrovata immediatezza unita alla ricchezza strutturale presa in eredità dall’ultimo capitolo me lo fa quasi preferire al quarto episodio

  5. L’ho trovato un gran bel titolo per DS, proprio il meglio che ci si sarebbe potuto aspettare per una console come il portatile a doppio schermo di Nintendo. Al solito, le vendite non esaltanti sottolineano il carattere ormai sempre più “casual” di questa piattaforma.
    E aggiungiamoci pure la fotocamera adesso…

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