Lieto fine?
Sta a voi scoprirlo: posso solo dirvi che ho appena concluso l’ultimo capitolo di questo Tales of Monkey Island e sono ancora scosso, vuoi per l’emozione per aver completato un Monkey Island dopo 9 anni, vuoi perché a tratti Rise of the Pirate God mi ha ricordato maledettamente l’immenso Le Chuck’s Revenge, seppur con le dovute proporzioni. Non sto scherzando, sono diverse le citazioni al capolavoro LucasArts per eccellenza, sia nella trama che nel gameplay. Impossibile parlarvi del gioco senza rovinarvi nulla, vi dico solo che è una sofferta e intensa passeggiata nei meandri dell’aldilà (e aldiqua) ricca di momenti epici che difficilmente scorderemo.
Rise of the Pirate God è sicuramente il capitolo più bello da vedere e da ascoltare, musiche finalmente adeguate e interpretazione da oscar per Dominic Armato (e in generale per tutti gli altri personaggi) che doppia un Guybrush via via sempre più sofferente e affaticato, a volte quasi arrendevole, come mai l’avevamo visto prima. Parlavamo di passeggiate e in effetti ci troviamo al cospetto del più semplice dei cinque episodi, facilissimo da portare a termine, basta solo aguzzare la vista e avere buona memoria, il più delle volte. Il riciclo delle locazioni è quasi inesistente e quel poco che c’è è più per esigenze di copione che per risparmio nei tempi di sviluppo. Meno personaggi con cui dialogare (ognuno col proprio doppiatore, migliorando nettamente l’immersione rispetto ai primissimi episodi) ma tante cose da dire e da ascoltare.
Tales of Monkey Island è importantissimo per il presente e il futuro della saga, sta contribuendo a fare del bene al mondo delle avventure grafiche moderne (seppur con alcuni innegabili difetti da sistemare) e corregge il tiro di Curse ed Escape from Monkey Island, consegnandoci un Guybrush meno idiota e più maturo, capace di suscitare anche sentimenti diversi dall’ilarità spicciola. L’impegno e il rispetto nei confronti della Saga è evidente e sono sicuro che Ron Gilbert sia soddisfatto del lavoro fatto da tutta Telltale Games; i miei complimenti vanno a tutto il team e in particolare a Mike Stemmle che ha saputo farsi perdonare per le strambe idee di Escape from Monkey Island. Le rivelazioni racchiuse in questo capitolo conclusivo sono pachidermiche, l’unica nota dolente è il finale che lascia diversi punti interrogativi più o meno importanti ma che sono sicuro verranno chiariti in un futuro sequel che possiamo dare per scontato. Attendiamo, io approfitterò della versione DVD per rigiocarci fra qualche tempo e nel frattempo punto il mio browser su www.samandmax2010.com, in attesa dell’uscita della terza stagione!
Alla fine devo dire che considerando tutti i cinque episodi mi è piaciuto moltissimo. Sicuramente è superiore al quarto capitolo.
vabbé superiore al quarto episodio lo era già dal terzo episodio. Meraviglioso, mi ha fatto riscoprire il pirata Le Chuck e capire qualcosa in più della sua genesi
Splendido, questo capitolo mi è piaciuto moltissimo. Speriamo non si fermino qui e ne sviluppino altri
Però dobbiamo superare le paure dello spoiler. A meno che non si svincoli dal tentativo di analisi in favore del parere personale che ci dice la metà di quanto il gioco vorrebbe comunicare. Soprattutto nel Trial and Execution si sarebbere potuto sviluppare e argomentare un tema che ha davvero pochi precedenti in ambito ludico, finemente glissato attraverso la conclusione stagionale. Mi piace il modo in cui scrive e comunica Joe ma facciamo quel passettino oltre.
ma passettino oltre che? anzi, stavo giusto facendo notare lo spoilerone colossale del primo screenshot. prima “non vi anticipo nulla” e poi quello, eh.
P6… è l’immagine con cui si apre il gioco, ma di quale spoiler parli? Seguendo la tua logica qualsiasi screenshot del gioco sarebbe uno spoiler, visto che è impossibile non far capire che Guybrush è morto.
La Telltale stessa è più spoilerosa di Joe 😛
Ha ragione simone, è l’inizio del gioco, inoltre nel sito dei Telltale l’immagine dell’homepage per presentare l’episodio finale era il braccio di Guybrush che usciva dalla tomba: è uno spoiler dell’episodio 4 non del 5.
@ Doom: in un gioco basato sulla storia (vedi tutti i giochi d’avventura e alcuni giochi di ruolo) se racconti la storia rovini il 90% dell’esperienza. Come per un film:
Kaiser Sozer in realtà è Verbal
Bruce Willis nel sesto senso in realtà è morto ed è un fantasma anche se non lo sa
Angel in realtà è l’uomo cercato da Luis Cifer, il diavolo, che con un complesso rituale vodoo ha assunto le sembianze di un reduce di guerra.
Questo è il passettino avanti che volevi per poter parlare di un prodotto?
ah, non lo sapevo. sto cercando di ignorare del tutto l’esistenza di Tales in modo da godermelo tutto insieme all’uscita nei negozi, quindi mi pare tutto nuovo.
ciò non toglie mica che pure dalla telltale la cosa da fastidio.
“se racconti la storia rovini il 90% dell’esperienza. Come per un film”
questa frase è una gran tristezza tanto per il cinema quanto per il videoludo…
poi però non esageriamo nel senso opposto, eliminare preventivamente tutte le sorprese non mi sembra un gran modo per nobilitare il medium.
Un pochino anche a me, e personalmente nelle recensioni salto a pié pari la trama (che in qualche caso completamente folle occupa il 90%…) – voglio solo sapere se è raccontata bene o male.
ma sapete se si farà una versione doppiata in italiano contenente tutti gli episodi?
@Dexter: al momento non si sa nulla a riguardo, sicuramente uscirà una versione boxed distribuita anche in Italia (una delle patrie della serie), credo che sia tutto in mano a LucasArts. Posso solo dirti che Sam & Max in Germania è uscito doppiato in tedesco (ma è attualmente la nazione di punta per il genere), considerato il peso del titolo ci sono buone speranze.
Discorso Spoiler: li odio, li accetto solo in occasione di retro-analisi per titoli usciti tempo addietro e di cui si sa già tutto o quasi. Non mi permetterei mai di rovinare la sorpresa a un appassionato. Va da sé che parlare di ogni singolo capitolo implica il dover mostrare qualche immagine pertinente e credetemi, quegli screenshot non rovinano niente del capitolo in sé. Se non avete ancora comprato Tales of, rimediate subito!
Questa serie mi ha veramente entusiasmato. A mio parere, a livello di narrazione(storia, ambientazioni, caratterizzazione dei personaggi, dialoghi, gags…) è il miglior Monkey di sempre. Detto questo… sono un pazzo visionario se dico che questo episodio ricorda un po’ la fase finale di LOOM?
In un gioco basato sulla storia e il colpo di scena (come un film basato sulla storia), per un film o un gioco basato sull’ambiente la cosa è diversa. Un 2001 odissea nello spazio non te lo rovini, come non ti rovini un barry lyndon o un arancia meccanica, ma già uno shining, un sesto senso o un i soliti sospetti sì, anche sapere chi è rosebud può rovinarti parzialmente quarto potere.
Sapere la storia di Crysis non ti rovina nulla, quella di Vagrant Story è già più fastidiosa e sapere già il colpevole in persona 4 ti toglie molto del divertimentimento derivante dall’indagine (anche se quello è un caso particolare, la storia tutto sommato non è il punto focale e, sebbene inferiore in quanto a trama a persona 2 e 3, il sistema di gioco e l’evoluzione del Social System ti fanno davvero avere a cuore i personaggi, quindi perdi solo una parte dell’esperienza sapenso il colpevole).
Il nuovo MI è diverso dai suoi predecessori. I primi episodi non mi avevano colpito, l’ironia non era tagliente come nelle vecchie avventure e il sistema di gioco Wii oriented era abbastanza scomodo. Andando avanti però hanno limato molti difetti e costruito una storia solida e matura, più alla Grim Fandango o alla Full Throttle, che alla Sam & Max. Insomma hanno rinnovato la serie ritornando al livello narrativo dei primi giochi, ma cambiando il tono.
Davvero mi sento una mosca bianca, ma a me il modo in cui è stato gestito il quinto capitolo non mi ha convinto.
Ci sono momenti molto intensi, ma come enigmi non è ben gestito come gli ultimi due, poi ins ceneggiatura sorvola o dà per scontate diverse cose che per me avrebbero avuto bisogno di una messa a fuoco più nitida (a prescindere dal colpo di scena post-titoli di coda, che è scopertamente criptico quindi onesto), specie nel personaggio di Elaine.
Ma forse sono io, visto che per tanti il problema non si è posto. Boh…? 😛
Magari è un voler fare le pulci a tutti i costi, dato l’hype mostruoso che si è automaticamente creato dopo aver giocato terzo e quarto capitolo. E’ impossibile che Tales si fermi qui, sicuramente avrai/avremo maggiori chiarimenti in futuro. =)
Gli enigmi sono più facili, questo è vero, ma anche Emerald City Confidential aveva enigmi molto facili pur rimanendo un ottimo adventure. Il doppio enigma della cross road poi mi ha stupito: era sottile e capivi il senso solo quando ci arrivavi addosso, come è bene che sia.
Per quanto riguarda Elaine, ricordiamoci che è il personaggio ad essere imprevedibile e pianificatore fino all’estremo (ricordate il finale di Monkey Island 1, quando arriva Guybrush a “salvare” Elaine, o la sua apparizione miracolosa a Dinky Island? Di Elaine abbiamo sempre saputo relativamente poco: è sempre stato come se lei vivesse un avventura parallela a quella di Guybrush, che la portava alle stesse conclusioni ma per strade diverse (un eccezione è MI3 dove Elaine per 3/4 del gioco è una statua di pietra)
Uriele, hai ragione su Elaine – e parlando con i Telltale mi sono reso conto che la loro intenzione era proprio quella di farla tornare all’Elaine piena di risorse e sorprendente di Monkey 1. Però Tales non è Monkey 1: mi sembrava che si fossero fatti interessanti passi avanti nell’approfondire i personaggi oltre i loro stereotipi, ma il quinto episodio si è quasi rimangiato i progressi in un sol boccone.
Approfondendo il rapporto tra Elaine e Guybrush, mi aspetto almeno che Elaine gli spieghi come CACCHIO aveva fatto a sapere… quello che sapeva sull’oggetto. Il colpo di scena (che poi era una gag) della birra di radice di Monkey 1, che Elaine già aveva, poteva funzionare in un contesto meno drammatico com’era quello del gioco capostipite, ma ora voglio sapere qualcosa in più.
E non è che volessi uno spiegone lungo dieci minuti, ma almeno una domanda più specifica di Guybrush, una battuta in più di Elaine che ci facesse capire se quella relativa SPOILERAZZ
all’anello fosse solo una semplice sua poetica intuizione o se lei ne sapesse concretamente l’uso voodoo.
Francamente, se avessero fatto a meno di questo “colpo di scena”, cercato a tavolino per ridare ad Elaine uno smalto da dura che per me non aveva mica mai perso (piuttosto l’avevano perso Guybrush e LeChuck, non lei), tutto mi sarebbe apparso più pulito: Guybrush poteva avere benissimo l’intuizione passionale di riutilizzare l’anello nei Crossroads senza che questa mossa fosse prevista (?) da Elaine.
Avrei qualcosina da ridire anche sull’opportunità di chiudere il primo Monkey da dieci anni con altri enigmi (come se non avessimo quel benedetto finale del 2 mai davvero spiegato), ma la faccenda della Voodoo Lady è una scelta e la rispetto. Il trattamento di Elaine mi sembra invece proprio una roba approssimata e troppo ingenua, così come rimane una roba buttata lì la morte di Morgan nel quarto capitolo: il suo corpo è stato spostato da chi? E perché? LeChuck era lì per prendere la scimmia di De Singe? Perché è salito al piano di sopra a fare fuori Morgan, se la scimmietta era convenientemente già disponibile davanti al portone?
Bah…
…a me, per quanto mi sforzi, non mi sembra cercare il pelo nell’uovo.
#tagliaferri”…che …..è morto????? grazie dello spoiler
Prego diegofuck, ma mi raccomando non andare neanche per sbaglio sul sito Telltale.
Ragazzi… se non volete spoiler non leggete articoli che riguardano il quinto capitolo di un gioco episodico. Oltretutto, come fatto notare da altri, gli sviluppatori stessi hanno raccontato il dettaglio della morte (anche perché era impossibile postare screen del gioco senza svelare questo dettaglio).
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